GingerGeneration.it intervista Jacob Whitesides: “Why è un disco che parla della fine della mia ultima relazione scritto da Alberto Muraro 10 Settembre 2016 Il 9 settembre 2016 non è stata solo la data di uscita del nuovo singolo di Lady Gaga e dei Kings of Leon, oppure del nuovo disco dei Bastille ma è anche il giorno in cui il giovanissimo Jacob Whitesides (classe 1997) ha presentato a GingerGeneration.it il suo primo vero album d’esordio, intitolato Why, con la consapevolezza che, nonostante la concorrenza spietata, avrebbe comunque avuto tantissimi fedeli fan pronti ad acquistarlo a scatola chiusa. L’artista statunitense, sorridente e disponibile, ci ha dunque raccontato, nel corso di una lunga e simpatica chiacchierata, tutti i dettagli che l’hanno portato a pubblicare questo disco, un progetto molto personale che al suo interno include una collaborazione con lo youtuber Luca Chikovani! Ecco dunque com’è andato il nostro incontro con Jacob Whitesides! Non perdetevi su GingerGeneration.it l’intervista a #jacobwhitesides! @jacobwhitesides Un video pubblicato da Ginger Generation (@gingergeneration) in data: 11 Set 2016 alle ore 02:34 PDT Ciao Jacob, innanzitutto come stai? Sto benissimo, è sempre bello venire in Italia. Anche se devo ammettere che ho dormito pochissimo e sono un po’ fuori fase, stanotte è uscito il mio nuovo disco e ho dovuto seguire la release americana e quella europea! Scusa il gioco di parole involontario ma perché il disco si chiama “Why”? Questo disco rappresenta un momento di riflessione per me dopo la fine della mia precedente relazione, parlo dei dubbi che mi hanno attanagliato per un po’ di tempo. Per questo si intitola con una domanda, “perché?” Hai parlato di ex relazione. Quindi adesso sei single? Immagino come saranno contente le tue fan! Si adesso sono single! La ragazza con cui stavo prima faceva la mia stessa professione, io e lei eravamo sempre impegnati in giro per gli USA e per il mondo, era davvero difficile stare insieme, ad un certo punti ci siamo presi un momento in tutta tranquillità per riflettere sul fatto che così non sarebbe stato possibile andare avanti. Oggi è un giorno molto importante per la musica, già saprai di certo tutti gli artisti che stanno pubblicando del materiale inedito. Percepisci la competizione? Sinceramente no, sono tranquillo, e poi molti di loro mi piacciono tantissimo. Per me adesso l’importante non è che l’album venda 10 copie o 100.000, l’importante è che io sia soddisfatto del lavoro fatto e che esso piaccia ai miei fan. Come tutti i ragazzi della tua età che fanno musica sei molto attivo sui social: in questa notte insonne ti è già capitato di leggere dei commenti dei tuoi fan sul disco? Quali sono le canzoni che preferiscono? Il disco è piaciuto molto, sono contento. Ci sono due canzoni in particolare che mi sembra siano piaciute in particolare e sono molto diverse fra loro: da un lato c’è Heartbeat, che è molto più scatenata, dall’altro c’è Hold on honey, che al contrario è molto più tranquilla e romantica, di fatto è una ballata. Parliamo ora della collaborazione con Luca Chikovani. Come ti sei trovato a produrre un pezzo (Focus NdR) insieme a lui? Benissimo! Luca è davvero un bravo ragazzo, peccato soltanto che quando ci siamo visti per la prima volta io non ero al meglio della forma fisica! Lo trovo molto talentuoso e simpatico, è stato un piacere lavorare con lui. Un’ultima domanda: stasera incontrerai i fan qui a Milano. Che ne pensi dell’Italia e del tuo fanbase italiano? Sono sincero, i fan italiani sono diversi dal resto del mondo. Non che quelli di altri paesi siano peggiori, ovviamente, però ho sempre la sensazione che gli italiani quando canto sanno esattamente che tipo di emozioni manifestare al momento giusto: se ci sono canzoni tristi o lente, mantengono un certo aplomb, mentre se parte una canzone più movimentata o allegra si scatenano, urlano e cantano a squarciagola. Nel resto del mondo spesso sento solo un gran trambusto, anche quando in realtà ci vorrebbe a mio avviso più “concentrazione”. In questo senso i fan italiani sono più sensibili, in un certo senso! Grazie mille Jacob, ti facciamo un grosso in bocca al lupo! Grazie a voi, spero proprio che il disco vi piaccia! Che ne pensate di questa intervista a Jacob Whitesides? Avete già ascoltato il suo primo disco “Why”?