Gabriele Muccino in crisi con il lavoro e il fratello Silvio scritto da Laura Boni 10 Dicembre 2010 E’ un periodo difficile per Gabriele Muccino! Lo ha raccontato in un’intervista a Repubblica, in occasione della sua partecipazione al 10mo Festival di Marrakech con il film Baciami ancora. Motivo della crisi sarebbe la mancanza di ispirazione professionale e, soprattutto, la fine del rapporto con il fratello Silvio. Crisi personale: "No, non vivo bene, né sul piano professionale né su quello personale." ha confidato Il regista romano a Repubblica. Alla base di questo malessere c’è la lontananza dal fratello minore Silvio, una volta suo pupillo, attore intorno al quale ha costruito molti personaggi, tra cui il protagonista del suo primo film Come te nessuno mai. Ma ora le cose sono cambiate! "Il cruccio più grande è che ho un fratello che si è isolato dalla famiglia e naturalmente da me. Non lo vedo da tre anni, non risponde se cerco di contattarlo, non si fa vivo". Muccino cerca di spiegare il comportamento del fratello dicendo che la dedizione di Silvio al lavoro potrebbe portarlo a trasformasi ogni volta nei personaggi che interpreta e che lo fanno sentire distante dalla famiglia. "Capisco che il distacco da me, per via dello stesso lavoro, potrebbe significare "uccidere il padre". Ma che da tre anni non chiami i genitori neanche per un "Buon Natale" è davvero incomprensibile" Crisi professionale Ma cosa è successo invece sul piano professionale?! Sono ormai noti i suoi successi oltre oceano e anche l’ultimo film Baciami Ancora è andato bene in Italia e ora si prepara ad uscire in Francia. "Sto vivendo quel momento di solitudine terribile di quando, uscito dallo stato di grazia di un film, mi chiedo e ora? Quale sarà il film con cui andare a dormire per un anno? E non ho la risposta". Gabriele confessa che la stasi creativa è iniziata dopo che il film di fantascienza che avrebbe dovuto girare in America con Keanu Reeves è saltato perché troppo costoso. Al momento, ha rivelato Muccino, ha due sceneggiature da considerare, ma deciderà una volta tornato a Los Angeles dopo le feste. I critici italiani Nell’intervista il regista si è nuovamente lamentato dei critici cinematografici italiani, motivo principale per cui aveva lasciato l’Italia per cercare fortuna negli Stati Uniti; la critica italiana non è mai stata clemente con Muccino, trattando con freddezza film molto amati dal pubblico. Nonostante la lunga esperienza nel mondo del cinema, la critica negativa ha ancora un’influenza devastante sul regista: "Bisogna essere fragili per fare i film che faccio, e io lo sono, ne soffro ancora, perché mi sento più autore di quanto non mi venga riconosciuto". Il 22 dicembre uscirà nelle sale il film Un altro mondo di suo fratello Silvio. Gli direbbe qualcosa? "Gli auguro che sia un bel film. E buon Natale".