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Francesca Michielin: testo e significato del nuovo singolo Occhi Grandi

scritto da Giovanna Codella
francesca michielin occhi grandi

Francesca Michielin segna un’inedita tappa che ci condurrà al suo nuovo progetto discografico con il singolo Occhi grandi grandi, in arrivo oggi.

 Francesca è qui coautrice assieme a Davide Petrella e Stefano Tognini e coproduttrice del brano con Zef e E.D.D. In attesa del video, puoi ascoltare qui sotto il brano.

Testo di Occhi Grandi

Parlami di te non ti conosco
in metropolitana siedi all’ultimo posto
Che sono un disastro sulle prime impressioni, a volte casco
ma poi sorrido

Scusa mi presento ti ho già visto
fai la stessa strada mia di venerdì sul presto
la mattina presto
con lo stesso libro in mano
sempre con gli occhiali da sole

con quell’aria di mistero
io non so nemmeno il tuo nome
e quanto siamo strani
lo so che mi guardavi
anche tu
ma non mi hai detto mai come ti chiami

Paracadute
vorrei parlarti ma si spezza la voce
a un passo da te
senza paracadute vorrei saltare
ma mi spezzi la voce
non so perché
sembra di precipitare
dai tuoi occhi grandi grandi come il mare
vieni qui e abbracciami

Guarda questa notte sembra inchiostro
mi accompagni verso casa, fermati c’è il rosso
Si, sono un disastro

sbaglio sempre le parole
sbaglio e poi mi mangio le mani
io non lo capisco l’amore
ma vorrei rivederti domani
quanto siamo strani
lo so che mi guardavi
anche tu ma non mi hai detto mai
come ti chiami

Paracadute
vorrei parlarti ma si spezza la voce
a un passo da te
senza paracadute vorrei saltare
ma mi spezzi la voce
non so perché
sembra di precipitare
dai tuoi occhi grandi grandi come il mare
vieni qui e abbracciami

Paracadute
vorrei parlarti ma si spezza la voce
a un passo da te
senza paracadute vorrei saltare
ma mi spezzi la voce
non so perché
sembra di precipitare
dai tuoi occhi grandi grandi come il mare
vieni qui e abbracciami

Significato della canzone di Francesca Michielin

Occhi grandi è una canzone d’amore dall’attitudine rock, che inizia con un tipico riff dal sapore metal, seppur contaminato da quegli elementi elettronici che da sempre contraddistinguono lo stile inconfondibile dell’artista.

Il climax ascendente che caratterizza la melodia graffiante del singolo si mescola ad una voce quasi stropicciata, mai urlata, con cui la cantautrice esprime quella paura di sentirsi incapaci di comunicare, trattenuti, nonostante la voglia di sentire il cuore volare in alto: “Paracadute, vorrei saltare ma si spezza la voce a un passo da te”. Ecco il fil rouge del brano, vissuto da Francesca con la stessa intensità con cui vive il rapporto con se stessa.

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