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Un, due, tre… Fiorella!: recensione allo show di Fiorella Mannoia

scritto da Claudia Lisa Moeller

Un, due, tre… Fiorella! è uno show di due puntate. Una prima puntata andata in onda sabato 16 e una seconda che vedremo la settimana prossima (il 22). Sempre su RAI 1 in prima serata di sabato sera. Padrona di casa Fiorella Mannoia.

Prima pecca. Perché sprecare così uno show? Ottimo non bruciare subito le puntate, ma potevano almeno evitare la prima settimana di ripresa dei palinsesti televisivi. In più, da qualche anno, sappiamo che non è il sabato il giorno forte del grande show serale. Si esce il sabato sera. Per fortuna. Forse un’altra collocazione sarebbe stata più indicata per un programma del genere intriso di nostalgia televisiva e musicale.

In più la durata dello show Un, due, tre… Fiorella! è infinita. Magari come primo approccio alla TV potevano scegliere qualcosa sotto le oltre 3 ore di programma. Immaginatevi di non aver mai corso e partite con una maratona… Forse sarebbe stato meglio qualcosa di più corto, no?

Il programma è il primo show condotto interamente dalla cantante Fiorella Mannoia. Particolare reiterato per tutta la puntata, anche un po’ troppo. Come a ricordare al telespettatore che deve portare pazienza per quanto vedrà. Più volte la cantante ripete che non è il suo mestiere fare la conduttrice… e si vede purtroppo! I momenti migliori di Fiorella Mannoia rimangono le sue canzoni.

Fiorella Mannoia è un’ottima cantante, ma non è la televisione il suo mestiere. Il programma sarebbe stato meglio con una co-conduzione. Il pezzo con Sabrina Ferilli, sempre splendida, fa quasi male da vedere: una conduttrice non ottima e un’attrice discreta adombra l’amica Fiorella. Perfino negli stornelli e i toni da osteria edulcorata in romanesco riescono meglio alla bella Sabrina.

Un, due, tre… Fiorella! ha tanti ospiti. Ottime le collaborazioni musicali (Ligabue presente anche per sponsorizzare il suo tour), ma gli altri lasciano un po’ interdetti. Tutti visi collegati alla RAI (Alberto Angela) o a Roma (Marco Giallini). Unica eccezione è Federica Pellegrini.

Con gli ospiti romani il “romano de Roma” è un must che viene sempre sottolineato, anziché cercare di esprimersi in italiano. Nel monologo arriviamo all’apogeo della parlata de Roma senza neanche un perché, visto che il testo riguarda gli italiani e l’amore per la buona cucina. I momenti di massima risata sono legati tutti a delle parolacce. Ottima scrittura, direi.

Poi non ho capito. Il muro delle dediche. Da un lato Fiorella accusa gli imbrattatori, ma i suoi ospiti devono lasciare dediche e frasettine o date sul muro in questione. Che cosa sono quelle cose lì? Con tanto di elogio a Maradona dal fan di Napoli. Insomma originalità e arte a gogò.

Le due gag ricorrenti fanno morire dal ridere. Proprio. Una è sulla presunta pazzia di Fiorella Mannoia che viene interrotta da alcuni volti noti RAI, mentre Clementino sostiene di non aver visto nessuno. Seconda gag è Fiorella Mannoia e il rap.

Arriviamo poi all’ultima nota dolente. Mina, modello a cui si rifà Fiorella per sua stessa ammissione, non conduceva da sola. Di recente sempre su RAI 1 un delizioso montaggio delle Techetecheté mostrava la collaborazione tra Raffaella Carrà e Mina. Nello speciale Pippo Baudo diceva che Raffaella nonostante la voce meno forte riuscì ad imporsi in “Milleluci”. Fiorella avrebbe dovuto fermarsi ed ascoltare la lezione: non basta una grande voce per fare show.

Voto? 7. Programma ambizioso. Troppo forse per una alle prime armi proveniente dalla musica. In più il freestyle populista e generalista di Clementino su un brano di De André ci illumina improvvisamente sul perché la vedova Battisti sia così “guardinga” con la musica del defunto marito.

E tu cosa ne pensi di Un, due, tre… Fiorella!?