Facebook: il Papa apre ai social network scritto da admin 25 Gennaio 2011 Una valutazione più che positiva dei social network e delle nuove tecnologie è stata data dal Papa Benedetto XVI nel suo messaggio diffuso in occasione della XLV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà il 5 giugno. Nel testo il Pontefice ne sottolinea infatti le grandi potenzialità, grazie alle quali “sta nascendo un nuovo modo di apprendere e di pensare, con inedite opportunità di stabilire relazioni e di costruire comunione. Si prospettano traguardi fino a qualche tempo fa impensabili, che suscitano stupore per le possibilità offerte dai nuovi mezzi”. Benedetto XVI si rivolge quindi ai giovani, “che si aprono con entusiasmo e curiosità alle nuove esperienze della vita”. Il Papa chiede loro di riflettere sulla propria presenza all’interno dei social network, ricordando quanto “anche nell’era digitale, ciascuno è posto di fronte alla necessità di essere persona autentica e riflessiva”. “Siate autentici anche su Facebook” “La presenza in questi spazi virtuali – prosegue Benedetto XVI – può essere il segno di una ricerca autentica di incontro personale con l’altro se si fa attenzione ad evitarne i pericoli, quali il rifugiarsi in una sorta di mondo parallelo, o l’eccessiva esposizione al mondo virtuale. Nella ricerca di condivisione, di “amicizie”, ci si trova di fronte alla sfida dell’essere autentici, fedeli a se stessi, senza cedere all’illusione di costruire artificialmente il proprio “profilo” pubblico.” Corriamo il rischio di dimenticarci degli amici “reali”? “Le nuove tecnologie permettono alle persone di incontrarsi oltre i confini dello spazio e delle stesse culture, inaugurando così un intero nuovo mondo di potenziali amicizie.” Per questo occorre secondo il Papa “una maggiore attenzione e una presa di coscienza rispetto ai possibili rischi. Chi è il mio “prossimo” in questo nuovo mondo? Esiste il pericolo di essere meno presenti verso chi incontriamo nella nostra vita quotidiana ordinaria? Esiste il rischio di essere più distratti, perché la nostra attenzione è frammentata e assorta in un mondo “differente” rispetto a quello in cui viviamo? Abbiamo tempo di riflettere criticamente sulle nostre scelte e di alimentare rapporti umani che siano veramente profondi e duraturi? E’ importante ricordare sempre che il contatto virtuale non può e non deve sostituire il contatto umano diretto con le persone a tutti i livelli della nostra vita.” Voi cosa ne pensate?