Fabbricante di lacrime: la recensione del film scritto da Chiara Giovannini 4 Aprile 2024 Se avete amato È colpa mia? ed aspettate il suo sequel dovete assolutamente vedere il nuovo film Netflix. Da oggi sbarca sulla piattaforma streaming Fabbricante di lacrime film tratto dal libro più venduto in italia nel 2022. Merita davvero davvero la visione? Ecco la nostra recensione di Fabbricante di lacrime. Fabbricante di lacrime, il nuovo teen drama di Netflix Fabbricante di lacrime, il romanzo, è davvero un caso editoriale che ha tenuto incollati alle pagine più di 450.000 lettori. Netflix ha compreso il potenziale e ne ha fatto un film con protagonisti Caterina Ferioli nei panni di Nica e Simone Baldasseroni in quelli di Biondo (si, il cantante di Amici). Abbiamo visto in anteprima il film e possiamo parlarvene senza spoiler. Vale la pena? Si e no! Vi spieghiamo meglio. A nostro avviso i fan di Erin Doom ameranno il film perchè per dialoghi, regia e atmosfere lo stile artificioso dell’autrice, i cliché e le tematiche legate soprattuto all’amore proibito tra i due protagonisti vengono tutte riproposte fedelmente nel film. Tra carta e pellicola pare che non ci sia stato davvero un filtro. ma questo è davvero un bene? vVa da se che chi non ha apprezzato il romanzo difficilmente amerà il film. Fabbricante di lacrime si inserisce nel filone delle storie d’amore che ora gli adolescenti amano leggere e vedere sul grande e piccolo schermo: quelle caratterizzate da amori tormentati e proibiti in cui la proibizione è rappresentata dai protagonisti stessi, personaggi che hanno alle spalle un passato difficile. Infatti il film di Netflix, come Culpa Mia di Prime Video, ci presenta due fratelli non di sangue uniti da una passione che è impossibile mettere a freno ed a ciò si aggiunge il fatto che in un primo momento il protagonista tratta non proprio bene la protagonista femminile. Possiamo dirvi però che forse a volte distaccarsi dalla carta giova alle pellicole. Quello che magari rende sulle pagine non è detto che renda anche sullo schermo e secondo noi Fabbricante di lacrime è un chiaro esempio del fatto che l’enfatizzazione eccessiva ed i dialoghi forse troppo forzati non arrivano davvero a creare quella sensazione di tormento di cui la pellicola avrebbe bisogno. Il film è ambizioso ma non colpisce nel segno. Ovviamente Rigel è un’enorme red flag e all’interno del lungometraggio sono presenti diverse scene che lo evidenziano, il film non lo giustifica ma neanche lo condanna. La colonna sonora, davvero molto presente, però non è male ed a noi è rimasta impressa. La sinossi del film: Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si racconta da sempre una leggenda: quella del Fabbricante di Lacrime, un misterioso artigiano, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole. Il suo sogno più grande, sta per avverarsi: i coniugi Milligan hanno avviato le pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è intelligente, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune, la convivenza tra loro sembra impossibile… ma gentilezza e rabbia sono solo due diversi modi di combattere il dolore e saranno destinati a diventare l’una per l’altro proprio quel Fabbricante della leggenda. Al Fabbricante non puoi mentire e loro dovranno trovare il coraggio di accettare quella forza che li attrae che si chiama amore. Potrebbe interessarvi anche: Fabbricante di lacrime: il trailer del film tratto dal romanzo di Erin Doom