Enrico Nigiotti: “Anche io ho vissuto la storia di Baciami adesso!” (Video intervista) scritto da Alberto Muraro 5 Febbraio 2020 Enrico Nigiotti torna su Ginger Generation con una nuova intervista, per di più per la seconda volta nella frizzantissima settimana del Festival di Sanremo 2020! Questa volta, Enrico Nigiotti ha avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con noi sul suo nuovo brano sanremese, intitolato Baciami adesso! Insieme all’artista toscano abbiamo dunque discusso del significato della canzone e della storia che c’è alle sue spalle. Una storia che lo stesso Enrico ci ha rivelato di aver vissuto, almeno una volta! Ma non è finita qui! L’artista ha anche avuto l’occasione di parlarci, fra le altre cose, del suo rapporto con Jacopo Ottonello. Come vi abbiamo raccontato qui, di recente Enrico è tornato nella scuola di Amici dove è nato artisticamente per collaborare con il giovane concorrente. Nigiotti ha infatti scritto per Jacopo il pezzo Cuore di mare. Non perdetevi la nostra video intervista a Enrico Nigiotti al Festival di Sanremo 2020! Baciami adesso di Enrico Nigiotti, vi ricordiamo, è contenuto nel disco Nigio. Prodotto e arrangiato da Paolo Valli e Celso Valli, Nigio si compone di 7 brani inediti (più l’ultima hit estiva Notturna) scritti e composti dallo stesso Enrico Nigiotti. Tutti i pezzi raccontano una storia e si caratterizzano per un sound forte ricco di assoli di chitarra scandito dal ritmo della batteria. Un album intimo, colloquiale e diretto che parla di “vita camminata”, di momenti intensi vissuti fuori casa, tra la gente, per strada. Ecco come l’artista ha commentato questo suo nuovo progetto: «“Nigio” è il mio soprannome, da sempre tutti mi chiamano così a Livorno e non solo. Ho scelto questo titolo per un album molto intimo in cui parlo di me, racconto quello che sta accadendo nella mia vita, un ritratto personale ma attraverso il quale in realtà chiunque può rivedersi – dichiara Enrico Nigiotti – Ringrazio Panariello che ha subito accettato il mio invito. Per il brano “L’Ora Dei Tramonti” gli ho chiesto di leggere dei versi molto diretti che ho scritto, un soliloquio di un uomo che beve il suo dolore seduto al bancone di un bar. La sua voce e la sua bravura rendono quelle parole ancora più incisive. Per me è stato un onore collaborare con lui».