Emergenza Covid e scuola: quando riaprono in presenza le superiori? Ecco le date scritto da Alberto Muraro 5 Gennaio 2021 Emergenza Covid e scuola: cerchiamo di fare chiarezza, in questo assurdo marasma. Sono giorni molto delicati, questi, per milioni di studenti in tutta Italia. L’emergenza Coronavirus in Italia e nel mondo, nonostante l’arrivo dei primi vaccini, non è certo finita. E allora come fare per tornare in classe, in presenza, in sicurezza? Ci sono ancora tante, tantissime incognite a riguardo. E questa non è certo la sede adatta per parlare di cosa sia giusto o sbagliato fare. O che cosa succederà Questo è senza ombra di dubbio un tema troppo delicato, che lega l’ambito medico a quello politico. Cerchiamo dunque di fare semplicemente chiarezza su quelle che sono attualmente le indicazioni di massima da parte delle autorità per la riapertura, nel breve termine. Emergenza Covid e scuola: quando si rientrerà alle superiori a gennaio? Dopo giorni di consultazioni, secondo quanto riportato da Ansa e da molti altri quotidiani, le scuole superiori riapriranno in presenza il prossimo 11 gennaio. La riapertura, insomma, è slittata di qualche giorno rispetto al 7 gennaio inizialmente previsto. Ma attenzione perché non vale per tutta Italia: Veneto e Friuli Venezia Giulia, per quanto riguarda le superiori, hanno deciso di passare alla DAD fino al 31 gennaio. Vi ricordiamo che tutto rimane invariato per quanto riguarda elementari e medie, in base all’ultimo DPCM. Ma le incognite sono ancora tante, troppe. Se si è arrivati ad una decisione così tardiva è proprio alla luce dei dati epidemiologici, che in tutta Europa non promettono nulla di buono. Come riaprire le scuole in sicurezza? Le variabili sono sempre le stesse. Mascherina obbligatoria, distanziamento, orario scaglionato per l’entrata e l’uscita degli studenti. Nel caso si trovasse un positivo all’interno di una classe sarebbe prevista la quarantena e i tamponi a tappeto. Anche il tema dei trasporti è cruciale in questo senso. Ma può bastare? La lezione che abbiamo imparato è che purtroppo non lo sappiamo con certezza. Per molti versi navighiamo a vista, anche in considerazione del fatto che la comunità scientifica non ha ancora chiarito quanto gli istituti siano effettivamente potenziali focolai. A preoccupare non sono tanto le ore di didattica in presenza, quanto gli spostamenti e le occasioni di ritrovo degli studenti. Staremo a vedere.