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Disintossicarsi da Facebook

scritto da Alice Ziveri
“Ciao, sono Ross. Vi parlerò di Facebook. LOL.”
Ma la faccia è serissima. Così inizia il video di questo giovane filmmaker del Minnesota, Ross Gardiner, che comunica il suo messaggio su una serie di fogli bianchi scritti a mano. Dietro di lui, un’affollata via di qualche città orientale; di sottofondo, le note dei Thievery Corporation.
“Dovete uscire da Facebook.” E le ragioni sono tantissime, dal voler mettere al bando abbreviazioni dai suoni insulsi al voler ritornare alla vita reale.
“Non hai 852 amici. Ne hai circa 4, e va bene così. I 4 amici con cui parli sono molto meglio degli 848 che non vuoi vedere, ma che ti piace guardare.” E continua: “Un altro di questi amici sta guardando le tue foto ora, e ti sta giudicando. Io no. Io non penso che tu sia ingrassato dal liceo. Io non penso che i miei gusti musicali siano più eclettici dei tuoi.” Ross non ha più un account da 5 mesi e 17 giorni, e si dichiara “pulito” e felice, come dopo una riabilitazione dalla tossicodipendenza. “Alcuni penseranno che io sia arrogante. Forse lo sono, ma almeno non sono un pervertito sociale.”
Seguono una serie di frasi scritte in facebookese e volutamente sgrammaticate, mentre il volto di Ross diventa una maschera disgustata. Poi, una serie di avvisi e inviti fastidiosi e inutili.
“9 richieste d’amicizia da persone che odiavi a scuola. Ma le accetti comunque. Magari la mia vita è migliore della loro e potrò sentirmi meglio per un secondo.” E invece no: il vecchio compagno di classe  “E’ un designer di videogame per Rockstar Games. Cavolo! E’ molto più bello che essere un insegnate di inglese in Sud Corea… beh, almeno è divorziato. LOL.” Che soddisfazioni.
“Questo non sei tu. Non sei così nella vita reale, quindi non esserlo online.”
Ross sa che, ironia della sorte, “Probabilmente starai guardando questo video su Facebook. Ma sappi una cosa: sei molto più interessante del tuo profilo. Sei molto più bello della tua foto profilo.”
Forse questo breve e semplice video può farci riflettere, in modo altrettanto semplice ma non scontato. Facebook è utile in molti modi, ma deve restare uno strumento nella nostra vita reale, come un telefono o un’automobile. Non deve essere la nostra vita reale a tramutarsi in Facebook.

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