DARK – Netflix: la recensione di Tutto è adesso, l’episodio 1×09 scritto da Alberto Muraro 4 Dicembre 2017 Dark è il titolo di una nuova serie televisiva di Netflix che nel corso del prossimo inverno 2017 ci farà venire la pelle d’oca: il serial è stato presentato qualche mese fa nel corso di un’importante conferenza internazionale organizzata a Berlino, in occasione della quale i produttori hanno svelato un inquietante trailer e alcune prime succose anticipazioni a riguardo. La differenza tra passato, presente e futuro è un’illusione. Tutti gli episodi di #DARK sono disponibili solo su Netflix. pic.twitter.com/n25GhgzkqA — Netflix Italia (@NetflixIT) 3 dicembre 2017 Partiamo innanzitutto dal sottolineare che Dark non è la classica serie americana, ma si tratta in realtà di un serial tedesco: la trama di Dark racconta infatti della scomparsa di alcuni giovanissimi abitanti di una città tedesca. Il mistero riporta alla luce le relazioni in crisi, le doppie vite e il passato di quattro distinte famiglie della zona. Lo scorso febbraio Netflix aveva ufficializzato l’arrivo della serie specificando che sarebbe stata composta da 10 episodi e che le riprese si sarebbero svolte da ottobre 2018 a marzo 2017 in un’area vicina alla capitale Berlino. DARK è ufficialmente uscita su Netflix Italia lo scorso 1 dicembre. Ecco la recensione dell’episodio 1×09 di DARK intitolato Tutto è adesso. Senza ombra di dubbio, Tutto è adesso è stato l’episodio più complicato da seguire. Puntata dopo puntata, DARK si è confermata una grossa, anzi gigantesca matassa da dipanare. Il problema è che alla fine della (prima e unica?) stagione manca un solo episodio ma le domande rimaste aperte sono tantissime. Compreso (a grandi linee) che il tema centrale è che il corso degli eventi può essere cambiato grazie al passaggio attraverso un wormhole, rimangono tanti dubbi. Chi ha davvero ucciso Mads e perchè? A che cosa serve la presunta macchina del tempo costruita da Noah e Helge? Perché nel primo episodio è apparso Mikkel se si è dimostrato essere il padre di Jonas? In funzione di queste e di altre domande, DARK si conferma come una delle serie più belle ma anche più complicate dell’anno. D’accordo l’effetto sorpresa, ma un minimo di linearità in più l’avrebbe resa di certo più godibile. Inutile nascondere che alla fine di Tutto è adesso ci sia venuto un forte mal di testa Che ne pensate della serie DARK?