Da grande voglio fare: il giornalista scritto da admin 3 Ottobre 2007 Scrivere è una delle conquiste dell’uomo, che da sempre lo fa con passione. informarsi, specie nella società attuale è sempre più indispensabile, ed a questo pensano le innumerevoli figure legate al mondo dell’informazione. Quella del giornalista è la figura chiave legata a questo mondo; il giornalista ha il potere di influenzare il pensiero delle persone, e per questo è carica di significato e di un fascino mai tramontato, che tuttora attrae milioni di ragazzi e ragazze, giovani e meno giovani, che vogliono dedicarsi a questa professione. Tanti tipi di giornalisti I giornalisti si dividono soprattutto in pubblicisti e professionisti: i primi collaborano stabilmente e dietro compenso con una o più testate e possono svolgere contemporaneamente anche altri lavori; i secondi invece svolgono il mestiere di giornalista come unico lavoro e sono inquadrati con un contratto particolare (quello dei giornalisti). Esistono poi i giornalisti free-lance, che non hanno vincoli. Sono del tutto indipendenti e liberi di collaborare a loro piacere, ma hanno scarsa o nulla retribuzione. In compenso, possono svolgere i lavori più svariati, come loro prima professione. Ovviamente molto diverso è il lavoro di un giornalista a seconda se scrive per la carta stampa o per internet, se lavora per una radio o una TV, se opera in un ambito merceologico (si può scrivere di informatica come di alimentari, di design come di logistica) o in un settore particolare di un giornale (cronaca nera, spettacoli, sport). Come si diventa giornalista Pubblicista: per diventare pubblicista occorre dimostrare di aver collaborato con una o più riviste regolarmente registrare in Tribunale per almeno 24 mesi e di aver ricevuto relativo compenso per il lavoro svolto. Dopo tale periodo, si avvia la pratica all’Ordine dei giornalisti della propria regione, il quale dopo aver valutato il materiale presentato si esprime in merito all’idoneità che consentirà di avere il “patentino” da pubblicista. Professionista: si diventa professionisti se si frequenta una delle scuole di giornalismo, elencate e riconosciute dall’Ordine, oppure attraverso il praticantato di almeno 18 mesi in una redazione di una testata regolarmente iscritta in tribunale. Al termine dell’uno e dell’altro percorso l’aspirante giornalista deve sostenere un esame assai serio presso l’Ordine. I giornalisti, quanto meno i professionisti, devono anche disporre di alcuni requisiti indispensabili, quali ad esempio la cittadinanza italiana, non avere sentenze pendenti e soprattutto essere in possesso di una laurea almeno triennale. Non importa quale sia la facoltà di provenienza. Si potrebbe pensare che la grossa difficoltà sia diventare giornalista… guadagnarsi il famoso “tesserino”. In parte è vero: entrare nelle scuole riconosciute è assai difficile perché i posti sono pochi e trovare chi prende in praticantato anche di più. Ma le fatiche comunque non si fermano qui: la competizione è davvero tanta ed agguerrita anche tra chi ha in mano il tesserino. Trovare collaborazioni o meglio accora assunzioni adeguatamente retribuite è assai difficile. Ciò che manca spesso è la disponibilità (e i mezzi economici) da parte degli editori ad investire in “nuove penne”. In genere vale la regola: più la testata è importante meno è facile entrare per un giovane talento. Per questo è importante iniziare quanto prima ad avere delle collaborazioni, anche gratuite, che possano permettere di dimostrare le capacità e l’esperienza già maturata. Buone opportunità oggi sono offerte dalle testate giornalistiche o d’informazione su internet. Sono molti i siti che offrono un’opportunità per fare esperienza e permettono di firmare con il proprio nome, anche se nella quasi totalità dei casi sono collaborazioni gratuite e volontarie. Ma affascinati ed istruttive, data la varietà di formati e temi di cui ci si può occupare e permettono inoltre di presentarsi poi dalle testate di carta stampata facendo vedere che cosa si è stati capaci di fare. La vita del giornalista Scrivere è una vocazione: è un talento naturale che i giornalisti dovrebbero avere, chi più chi meno. Si può imparare comunque a scrivere meglio, ma si deve essere guidati da una forte dedizione, specie perché i primi tempi di chi intraprende questa professione sono davvero duri: ci si deve scontrare con le difficoltà d’inserimento, con la difficoltà di trovare qualcuno che ci faccia fare esperienza. Senza contare poi che, quando si esercita il mestiere sia come pubblicista che come professionista, si deve sottostare a delle precise leggi che regolano l’informazione, prima fra tutte quella sulla privacy. Professione complessa e difficile, quella del giornalista, che richiede grande curiosità e cultura di base, un occhio particolare a tutto ciò che accade nel mondo e un forte spirito critico. Ma soprattutto, tanta tanta passione. Ecco ciò che serve a un giornalista. Guarda le offerte attualmente disponibili su Jobrapido