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Covid-19: tutte le regole del DPCM in vigore dal 26 ottobre

scritto da Alberto Muraro
fase 2 giuseppe conte

Un nuovo giorno, un nuovo DPCM. Per arginare la seconda ondata di Covid-19, Giuseppe Conte ha annunciato quest’oggi in conferenza stampa un nuovo decreto che sarà valido fino al prossimo 24 novembre. Un decreto che prevede ovviamente nuove restrizioni.

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Ecco tutti i dettagli del DPCM anti Covid-19 del 26 ottobre

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Nello specifico, nel DPCM del 24 ottobre con le nuove misure anti Covid-19 è indicato che:
  • I bar e i ristoranti saranno obbligati a chiudere le serrande alle ore 18. Questa misura riguarda anche la domenica. Questo coprifuoco per i servizi di ristorazione sarà valido fino alle 5 del mattino. Il consumo al tavolo sarà consentito fino ad un massimo di 5 persone. Sarà concessa fino alle ore 24 la ristorazione da asporto. Sarà vietato consumare cibo e bevande per le strade dopo le ore 18.
  • Restano aperti i negozi.
  • Chiudono palestre e piscine, sale bingo e tutti i centri ricreativi. Chiudono anche i parchi di divertimento.
  • Arriviamo ad un tema cruciale. La scuola resta in presenza per le elementari e le medie. La versione definitiva del DPCM conferma la didattica a distanza almeno al 75% alle scuole superiori. Gli istituti di secondo grado dovranno adottare forme flessibili nell’organizzazione delle attività didattiche. Questo per modulare la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni. Eventualmente, le scuole dovranno prevedere turni pomeridiani e, se possibile, prevedendo l’ingresso dopo le ore 9:00. Saranno sospese i viaggi di istruzioni e le gite.
  • Restano aperti i musei.
  • Niente feste: stop dunque ai matrimoni.
  • Convegni e congressi potranno svolgersi solo con modalità a distanza
  • Sospese tutte le competizioni di sport, tranne quelle professionistiche.

 

Queste sono le misure ufficiali anti Covid-19. Oltre a queste troviamo anche alcune raccomandazioni. Alle aziende viene infatti chiesto di fare affidamento il più possibile allo smartworking. Ai cittadini è chiesto di evitare il più possibile gli spostamenti dalla propria città e dalla propria regione, salvo per motivi lavorativi o di salute necessari. Meglio non ricevere persone a casa che non fanno parte del proprio nucleo familiare.