Coronavirus, sintomi sospetti: quando è possibile rientrare a scuola? scritto da Marco Della Corte 25 Settembre 2020 Nuova circolate firmata dal direttore generale della prevenzione Giovanni Rezza e trasmessa a medici, regioni e sindacati. Con essa il ministero dell’Istruzione ha fatto nuove precisazioni riguardo alle linee guida da adottare in merito all’emergenza sanitaria da coronavirus dopo le ultime rese note alcune settimane fa. Nel documento è espresso che per il rientro a scuola dopo giorni di assenza causati da “sospette infezioni da Sars-Cov-2” sarà necessario presentare un certificato attestante la negatività al tampone e la guarigione. Come si legge da Tviweb.it, medici di base e pediatri temevano che si creassero code per l’esito del tampone. A queste figure professionali, del resto, spetta anche la prescrizione del test. CORONAVIRUS: I 4 SCENARI ILLUSTRATI NELLA CIRCOLARE All’interno della circolare sono illustrati quattro scenari che dovrebbero indurre il medico a “richiedere tempestivamente il test diagnostico, comunicando la decisione al dipartimento di prevenzione della ASL o al servizio di riferimento» previsto dall’organizzazione regionale”. Nel primo scenario si contempla un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37.5 o manifestazioni di sintomi compatibili con il Covid-19 in un alunno nel corso dell’attivista scolastica. Nel secondo scenario, tali sintomi si palesano a casa. Il terzo e quarto scenario riguardano medesime situazioni per operatori e insegnanti. Nel caso in cui il tampone effettuato sia positivo e, in seguito, diviene negativo in seguito all’accertamento della positività, In seguito all’opportuno percorso diagnostico terapeutico da parte del medico, quest’ultimo dovrà attestate il nulla osta al rientro a scuola oppure al rientro in comunità. Nel caso in cui il malato manifesti sintomi di una patologia diversa da Covid-19, il paziente è tenuto a rimanere a casa fino all’accertata guarigione clinica. Di conseguenza il medico redigerà l’attestazione di rientro in scuola, poiché “è stato seguito il percorso diagnostico terapeutico e di prevenzione”. Nella circolare è raccomandato come la priorità al test spetti ad alunni e operatori. Per aggiornamenti su Scuola e Coronavirus continuate a seguirci