Coronavirus: quando riaprono le scuole? La maturità sarà senza scritti? scritto da Alberto Muraro 1 Aprile 2020 Ci sono ancora molti, molti dubbi riguardo alla possibile riapertura delle scuole italiane alla luce dell’emergenza Coronavirus. E il problema è che a brancolare nel buio non sono soltanto i ragazzi ma (inutile nasconderlo) anche le istituzioni. Né il Governo né il Minstero dell’Istruzione Lucia Azzolina hanno infatti dato delle indicazioni precise sui prossimi mesi. Cerchiamo dunque di fare un po’ d’ordine con le ultime informazioni a nostra disposizione. CLICCA QUI PER SCOPRIRE COME RECUPERARE GLI ESAMI PERSI! Quando riapriranno le scuole dopo la fine dell’emergenza Coronavirus? La risposta a questa domanda è: non si sa. Di certo, non è credibile che si possa pensare di tornare sui banchi ad aprile, come proposto da Matteo Renzi. Clicca qui sotto per attivare la prova gratuita a Disney Plus! Su Repubblica, uno dei più importanti quotidiani nazionali, sono in ogni caso arrivate nuove indiscrezioni, che vi ricordiamo sono da prendere con estrema cautela. Si dice infatti che ii MIUR abbia intenzione di far concludere l’anno a tutti gli studenti, seppure da remoto. Un ritorno a scuola a maggio o in ogni caso prima di giugno è ad oggi improbabile. Security Check Required null L’altro tema caldo, anzi caldissimo, in questo senso è legato agli esami di maturità. Cosa ne sarà degli Esami di Maturità 2020? Nel caso in cui non si potesse proprio tornare a lezione l’ipotesi che fa sempre più strada è quella di un esame completamente modificato. E, udite udite, senza prove scritte. Questo per ovvi motivi. Non possiamo permetterci assembramenti di persone in questo periodo, per di più in luoghi chiusi come le aule scolastiche. Si dice infatti (ribadiamo, sempre secondo fonti non ufficiali di Repubblica) che ci sarà un solo esame orale, più lungo e complesso rispetto al solito. Nella prova a distanza agli studenti potrà essere richiesto di svolgere operazioni o fare traduzioni, a seconda del percorso di studi. Questa soluzione, per quanto possa sembrare assurda, è già stata applicata in passato, ben prima del Coronavirus. La misura straordinaria era stata adottata in altre situazioni di emergenza come a L’Aquila nel 2009 o a Modena nel 2012 a seguito dei terremoti.