GingerGeneration.it

Concorso Percy Jackson: Un’avventura stravagante!

scritto da admin

Per il Concorso del Meet&Greet di Percy Jackson vi abbiamo chiesto di scrivere un racconto, i post vengono pubblicati e i più beli e votati potranno vincere il Meet&Greet di Martedì 23 Luglio con Logan Lerman e Alexandra Daddario al Giffoni 2013 . Ecco la risposta di Sweily! Se vi piace, condividetela per aiutarla a vincere.

Clicca qui per partecipare al Concorso di Percy Jackson!

 

Un attimo prima, io e il ragazzo dai capelli neri perennemente spettinati stavamo parlando in camera mia del più e del meno, un attimo dopo eravamo distesi su un enorme prato verde. Completamente verde. L’unico fiore era una piccola margherita a pochi metri da me. Stranita, mi misi a sedere guardando il mio amico. Aveva gli occhi chiusi ed era vestito di rosso, pantaloni e t-shirt. Mi resi conto che anche io ero vestita allo stesso modo. La situazione più plausibile sarebbe stata che c’avessero drogati e portati in questo luogo assurdo … Ok, non era plausibile, ma era l’unica che mi veniva in mente. Quando X, il mio amico senza nome, aprì gli occhi, gli chiesi un po’ spaventata cosa ci facessimo lì. Lui mi rassicurò, dicendo che era un sogno e che sarebbe finito prima del previsto. Mi diedi un pizzicotto, ma niente! Era sicuro che fosse un sogno? Io non riuscivo a ragionare, non riuscivo ad essere felice e nemmeno triste. Mi sentivo in un programma poco originale, mi sentivo stupida, più del solito. Dopo un po’, decidemmo di prendere il sentiero del bosco. Tra gli alberi, seduto per terra, un ragazzo biondo si guardava le mani. Appena alzò lo sguardo, mi resi conto di conoscerlo. Anche lui qui? Tipico. Notai il colore dei suoi vestiti: blu acceso. Si avvicinò e sorrise a X. – Siete pronti?- ci domandò. “Ma pronti per cosa?” Il mio amico annuì e ci ritrovammo in un’enorme sala dorata. Tutto troppo veloce, non riuscivo a percepire la realtà dai miei pensieri, dalle parole, dalla fantasia. King, così diceva di chiamarsi l’omone seduto sul trono dorato, mi fece sedere di fronte a lui, su una piccola sedia di legno. Mi spiegò che ci trovavamo a Showi, un’isola nascosta, e che eravamo noi i prescelti, io e X, quelli che avrebbero riportato la pace nell’isola. Il biondino, seduto accanto al re, dichiarava di essere il principe e mi rassicurava dicendo che questa sarebbe stata un’ottima occasione per vivere la mia prima avventura. Vero e probabilmente sarebbe stata l’unica, io sono una tipa ordinaria.
– Cosa dobbiamo fare?- domandai ingenuamente, con un lieve sorriso.
-Andate alla fonte ed immergetevi. Troverete il nascondiglio del Male dell’isola, Atla, la mia irascibile ex moglie. Lei ha intenzione di far diventare Showi la nuova Atlantide … che cosa alquanto assurda! Dovrete rinchiuderla in questa bottiglia – e la porse ad X – in questo modo gli abitanti che non sanno nuotare, riusciranno a sopravvivere! Rinchiuderla non è difficile, lei ha la capacità di trasformarsi in un liquido azzurrino!-
Dopo svariati tentativi per trovare la famosa fonte, eccola lì sotto i nostri occhi. Vi ci immergemmo e la regina ci invitò a prendere una tazzina di caffè. Caffè subacqueo a casa del Male dell’isola. Non capivo come potevamo riuscire a respirare come pesciolini!
Non fu difficile salvare il “mondo”, non fu neanche un’avventura emozionante. L’unica cosa bella fu il fatto di trovarmi su un’isola, in quanto non c’ero mai stata.
“Un’avventura vissuta con un amico senza nome, per aiutare l’isola del principe fin troppo conosciuto.”
Già, quando mi risvegliai nel mio letto fu una vera e propria consolazione che fosse stato solo un sogno. Continuo a preferire una vita ordinaria alle avventure. Se si è felici nel normale, si è felici davvero, senza bisogno dello stravagante!