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Concorso Percy Jackson: Legate come George&Martha

scritto da admin

Per il Concorso del Meet&Greet di Percy Jackson vi abbiamo chiesto di scrivere un racconto, i post vengono pubblicati e i più beli e votati potranno vincere il Meet&Greet di Martedì 23 Luglio con Logan Lerman e Alexandra Daddario al Giffoni 2013 . Ecco la risposta di Lucia! Se vi piace, condividetela per aiutarla a vincere.
Se mi chiedete che cos’é l’amicizia per me,vi rispondo che é aiutare le persone a cui tieni quando ne hanno bisogno. Anche se a volte diventa davvero difficile riuscire a darne una definizione, a trovare le parole esatte. Condivi tutto , ogni momento ,ogni emozione e cerchi di esserci sempre. A volte si sbaglia , inevitabilmente si sbaglia…ma è in quei momenti che capisci che è importante davvero. Perché è quando una persona é importante , che faccio di tutto per dargli una mano-e sono sicura che é la cosa giusta da fare.

Non é passato molto tempo dall’ultima volta in cui mi sono trovata in una situazione simile,e a dirla tutta sono abbastanza orgogliosa di come é andata a finire.
Conoscevo appena questa mia compagna di classe,nonostante fosse passato piú di un anno da quando per la prima volta ci eravamo presentate,il primo giorno di scuola.Il fatto é che lei era davvero silenziosa,in modo impressionante.In tutte le ore di scuola trascorse assieme,le avevo sentito pronunciare pochissime parole.E non ero mai riuscita ad avere una conversazione con lei,né l’avevo vista dialogare con qualcun altro.Ormai praticamente tutti,nella scuola,la consideravano un po’ strana;c’era chi la definiva asociale,chi emarginata.Di sicuro,era molto sola:nessuno sembrava interessarsi a lei.E tutto questo continuava da mesi,senza che nulla cambiasse.
Ma una mattina,quandò arrivò a scuola,la vidi molto strana.All’inizio sembrava piú assente del solito,ma piano piano mi accorsi che era parecchio scossa.Quando la campanella dell’intervallo suonò,lei corse fuori,cosa che non faceva mai;di solito,rimaneva da sola in classe.Io la seguii per vedere cosa succedeva,e subito la vidi in un angolo che piangeva a dirotto,osservata fi sfuggita da tutti.Potevo sentire i loro commenti sarcastici.Quella ragazza mi faceva tanta pena.
Le andai vicino e le dissi “scusa,tutto okay?”Lei mi guardò ma non rispose.Io continuai “vuoi parlarne con me?”.Accennó di si con la testa.
Tornata in classe,dissi ai miei amici “oggi non aspettatemi fuori dalla scuola.ho una cosa da fare,vi spiegherò tutto un’altra volta”
Dopo la fine della scuola, andammo in un angolo del cortile e lei iniziò a parlare.Si stava aprendo con me,probabilmente come non aveva mai fatto prima con nessun altro.Mi raccontó della sua timidezza,che la bloccava e le impediva di relazionarsi con gli altri.Mi raccontó della sua scarsa autostima,del fatto che credeva davvero poco in se stessa.Avrebbe voluto confidarsi con qualcuno,ma temeva di non essere capita-nemmeno i suoi genitori l’avevano mai ascoltata,erano troppo impegnati nelle loro questioni per dedicare un po’ di tempo a loro figlia.Si sentiva terribilmente sola e incompresa,circondata da estranei.Alla fine,per cercare di allontanarsi da quella realtá che non le piaceva,aveva cominciato a bere.Quella mattina,era arrivata a scuola ancora un po’ sbronza.Man mano che tornava pienamente in coscienza di quello che la circondava,sentiva crescere la disperazione,finché era scoppiata a piangere.
E poi mi parlò ancora a lungo dei suoi interessi,delle sue passioni.In breve,scoprii che dietro quella maschera silenziosa si nascondeva un persona molto interessante e simpatica,ma tanto fragile.
La salutai,e mentre tornavo a casa,pensai che volevo fare qualcosa per quella ragazza.Subito ne parlai ai miei amici,e insieme decidemmo di presentarla ai nostri compagni,di portarla con noi e farle conoscere nuova gente per aiutarla a superare la sua timidezza.Quando le spiegai tutto,si commosse.
Non nego che aiutarla fu difficile.Non era per nulla semplice convincere tutti quei ragazzi convinti del fatto che lei fosse una persona scostante e “diversa”.Man mano che la conoscevano,peró,impararono ad apprezzarla per quello che era:una ragazza con cui era davvero piacevole passare del tempo.
Ovviamente,siamo diventate molto legate,e non credo di sbagliare se dico che ormai siamo praticamente migliori amiche.Non riuscirei ad immaginare la mia vita senza lei. E Lei mi é molto grata per quello che ho fatto ,ma anche io le sono grata,per avermi dato l’opportunitá di capire cose a cui prima non davo peso.
Dopotutto,l’amicizia é questo:aiutarsi a vicenda.O,almeno,é come la vedo io:una persona su cui puoi contare,anche quando sei felice… perchè è in quel momento che condividi i momenti migliori,con le persone migliori