Concorso Meet&Greet Violetta: Come il nostro primo incontro scritto da admin 21 Giugno 2013 Per il Concorso Meet&Greet di Violetta, vi abbiamo chiesto di inventarvi la trama di un episodio di Violetta; le risposte vengono pubblicate e le più votate potranno vincere il Meet&Greet di Mercoledì 26 Giugno a Milano con il cast della serie di Disney Channel. Ecco la risposta di NinaTinista! Se vi piace, condividetela per aiutarla a vincere. Per Violetta quello era una giornata come tante, o almeno sembrava che fosse così. Quella mattina si svegliò con uno strano presentimento, ma non ci fece caso. Si vestì, scese per fare colazione e successivamente uscì per andare allo Studio. Terminate le lezioni, Violetta salutò Francesca e Camilla e si diresse verso casa, ma fuori dallo Studio vide Leon e Lara accanto alla moto di lei che parlavano e si sorridevano. Non poteva. Non poteva sopportare che Leon, il ragazzo che fino a qualche mese prima era perdutamente innamorato di lei scambiasse a Lara quegli sguardi. Violetta scappò via ma Leon la vide. Stava per rincorrerla quando Lara lo fermò. Violetta, delusa, piangeva camminando per strada, da sola. “I miei sorrisi. Quelli erano i miei sorrisi. I sorrisi che Leon scambiava a ME” disse, tirando su col naso, quando si sentì prendere il polso. Si girò: era Diego. “Perché piangi?? Non dirmi che è ancora per quello sciocco di Leon” “Non è uno sciocco.. e comunque non sono affari tuoi” “Se ti fa piangere in questa maniera non ti merita” disse lui, mettendo le mani sul viso di Violetta. Stavano quasi per baciarsi. le loro labbra erano vicinissime, e Vilu stava cercando di non pensare a Leon, quando le squillò il cellulare. Era Leon. “Sc-scusa, devo rispondere…” disse, e si allontanò per rispondere. Era Leon. “Violetta, dobbiamo parlare” “Io non ho niente da dirti.Mi sembra tutto piuttosto chiaro fra noi.. Ci sentiamo ciao” “Per favore, aspetta ti prego. Lasciami spiegare. Ci vediamo alla “panchina” fra 10 minuti?” Vilu sospirò, quasi come per riflettere. “Va bene, Ci vediamo là” “Allora ti aspetto. UN BACIO” La comunicazione si chiuse. Violetta si soffermò sulle ultime due parole dette da Leon. Poi si girò. “Chi era?” “Uhm, era… mio padre. Devo correre a casa” Violetta si allontanò. “Guarda che non mi inganni!” le gridò Diego da dietro, ma Violetta non si girò. Arrivò alla “loro” panchina. Si sedette appoggiando delicatamente la tracolla sulle sue ginocchia. Sulla panchina c’erano delle scritte, quelle scritte che gli innamorati fanno per gioco, scrivendo le iniziali di ciascuno di loro racchiudendole in un cuore. Violetta ne notò subito una: V+L. Le ricordò i bellissimi momenti che aveva passato con lui, e le ricordò sopratutto quel bellissimo, unico, meraviglioso primo bacio. Il tempo di immergersi nei suoi pensieri e sentì un rombo di una moto. Un meraviglioso ragazzo con un casco in testa a cavallo di una meravigliosa motocicletta rossa si accostò vicino a lei e fermò la moto accanto ad un albero. Era il suo Leon. “Ciao” disse, togliendosi il casco. “Che cosa vuoi, perché mi hai chiamata??” “Io volevo parlare con te di quello che è successo oggi allo Studio” Leon era bellissimo. Aveva due occhi brillanti sul volto e i capelli erano un po’ arruffati dal casco. Ma Violetta non si lasciò distrarre e pensò a quello che aveva visto poche ore prima. “Non mi interessa. Oramai è chiaro, hai fatto la tua scelta. Spero che viviate bene insieme” Violetta stava per attraversare la strada quando un’automobile arrivò a tutta velocità. Stava per investirla. “Attenta!” gridò Leon, e si lanciò su di lei spingendola dall’altra parte della strada. I due finirono sull’asfalto. L’auto si fermò per vedere cosa era successo. Violetta e Leon si guardarono. Leon l’aveva salvata, proprio come il loro primo incontro. “Oddio mi dispiace da morire!” disse il conducente dell’auto scendendo dalla macchina. Si inginocchiò per vedere se erano feriti. “Chiamo un’ambulanza!!” disse, tirando fuori dalla tasca il cellulare. “No no, stia tranquillo, non serve l’ambulanza” disse Violetta,alzandosi da terra e continuando a guardare Leon dritto negli occhi. “Ho già il mio Leon”. Il sorriso che le fece Leon fu il più luminoso del mondo. “Ah bene, allora se state bene io vado” disse il conducente. Detto questo ripartì, lasciando violetta e Leon da soli a guardarsi come non facevano da tempo. “Grazie” esclamò Violetta “Figurati” disse Leon, sorridendo. “E’ stato…” continuò Violetta. “…Come il nostro primo incontro” concluse Leon Violetta sorrise. “Non pensavo te lo ricordassi” disse “Come potrei non ricordarmelo” rispose Leon con un sorriso. Bastò uno sguardo e si ritrovarono faccia a faccia. Le loro labbra si avvicinarono sempre di più, fino a toccarsi. Violetta non ci poteva credere. Quello era il bacio che aspettava da tanto tempo. Quel bacio era la prova assoluta che l’amore, quand’è vero, vince sempre. Ora era felice. Era con Leon. Il SUO Leon.