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Come uccidono le brave ragazze, la recensione della nuova serie Netflix

scritto da Chiara Giovannini
Come uccidono le brave ragazze, la recensione della nuova serie Netflix

Finalmente su Netflix è approdata la serie tv tratta dal primo romanzo di Holly Jackson, Come uccidono le brave ragazze. Ma la serie tv è all’altezza del romanzo? Merita davvero la visione? Ecco tutto quello che dovete sapere su Come uccidono le brave ragazze.

Come uccidono le brave ragazze: tutto quello che dovete sapere

Dopo il debutto sulla rete di BBC dello scorso luglio, finalmente Come uccidono le brave ragazze è ora su Netflix. La serie tv che va ad adattare il romanzo omonimo di Holly Jackson, il primo della saga nonché uno dei romanzi mystery YA più amati di sempre, è pronta per essere giudicata da tutti gli appassionati lettori. Purtroppo a noi la serie non ci ha colpita come all’epoca fece il romanzo. Prima di addentrarci nell’analisi dei punti di criticità e di forza dello show, ecco la sinossi ufficiale.

Little Kilton, 2019: Andie Bell, una delle ragazze più popolari della scuola, viene uccisa. O meglio, scompare, e il suo corpo non verrà mai ritrovato. L’assassino è Sal Singh, compagno di scuola e amico della vittima: la polizia e tutti in città ne sono convinti. Il suo suicidio a qualche giorno di distanza ha cancellato tutti i dubbi. Ma Pippa Fitz-Amobi, che al tempo dei fatti aveva dodici anni e che ora si prepara a fare domanda per il college, non ne è per niente sicura. Quando sceglie di studiare il caso come tesina di fine anno, comincia a scoprire segreti che qualcuno in città vuole disperatamente che rimangano tali. E se l’assassino fosse davvero ancora là fuori?

Secondo noi questa serie ha 3 difetti e un pregio. 

  1. Il primo grande contro è l’assenza del podcast che era il fil rouge della saga e lo strumento perfetto mediante il quale il lettore in ogni capitolo riusciva a vive un’esperienza unica di scoperta degli indizi ed esame della prove. Questa esperienza nella serie non c’è. Pip indaga e lo spettatore diventata pubblico passivo. 
  2. Manca la tensione e l’angoscia del romanzo. Non sappiamo se anche per voi è stato cosi ma, a detta di chi scrive, mentre leggeva le pagine della Jackson aveva proprio i brividi per l’ansia che provavo per PIo, nella serie no. Forse perchè so già come va la storia o forse perchè la colonna sonora mi distraeva e i momenti di tensione non sono stati ben costruiti.
  3. Il colpevole è davvero tanto prevedibile. Se nel romanzo è un vero colpo di scena nella serie, se si presta la giusta attenzione, molti indizi sono stati anticipati complici le ricerche troppo brevi ed i tanti tagli rispetto al romanzo. I cambiamenti ci stanno, alcuni, ma perchè sono stati fatti dato che il romanzo era pressoché perfetto? Boh.

Il grande pregio è il cast. I due protagonisti incarnano alla perfezione i corrispettivi cartacei. Pip e Ravi sono anzi forse più teneri e credibili rispetto a quelli del romanzo, sarà che Emma Myers è un’ottima attrice e le sue micro espressioni sono state eccezionali per rappresentare le emozioni di Pip. 

A voi la serie è piaciuta o avete preferito il romanzo?

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