Collettivi? Figlio di una politica vecchia e nostalgica scritto da admin 13 Aprile 2011 Ieri a Roma nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “La Sapienza” di Roma era previsto l’incontro “Diritto alla Casa”, promosso dai giovani del pdl e de “La destra”. Il dibattito però non ha avuto luogo perchè interrotto da collettivi e studenti occupati I motivi della protesta Dal collettivo motivano “l’irruzione” spiegando l’inaccettabilità di un incontro senza confronto su temi quali il welfare e la casa. I relatori della giornata inoltre erano Alfredo Antoniozzi e Teodoro Buontempo, assessori alla Casa rispettivamente di Comune e Regione. Buontempo de “la Destra” e Antoniozzi invischiato nello scandalo di affittopoli, non sembravano davvero gli esponenti ideali per i dimostranti che hanno inteso con il loro gesto smascherare quella che, secondo loro, era “la vera cultura politica alla base delle organizzazioni promotrici.” I manifestanti hanno anche ribadito l’attuale posizione in cui si trovano i giovani studenti, ricercatori e lavoratori, vittime del precariato e di una classe politica che non si occupa di dar loro certezze per il futuro. Fanno anche notare che l’incontro, finanziato dalla scuola, era semideserto segno che dello scarso gradimento e dello spreco di risorse economiche utilizzate per finanziare, ha detta del colletivo, iniziative fallimentari. “Collettivi fuori tempo e fuori luogo” Durissima la replica di Chiara Colosimo, consigliere regionale e presidente della Giovane Italia Lazio: “Ciò che è accaduto questa mattina all’università ‘La Sapienza’ è vergognoso. I soliti finti democratici oggi tornano di nuovo sulla scena con l’ennesimo atto di violenza, impedendo al collega Buontempo e a molti studenti di partecipare al dibattito sul ‘Diritto alla Casa’”, “devo ammettere che mi ha fatto un po’ sorridere lo striscione esposto dai ragazzi dei collettivi ‘Fuori i fascisti dall’università’, si renderanno conto di essere assolutamente fuori tempo e fuori luogo?” Voi cari lettori cosa ne pensate? E’ giusto impedire ad altri di dibattere su argomenti importanti? O è giusto far sentire la proprio voce se si pensa che chi espone determinati argomenti sia politicamente schierato o coinvolto in scandali che screditano le proprio tesi? Fateci sapere!