Chiamatemi Groucho scritto da admin 5 Novembre 2007 Teatro Filodrammatici 25 ottobre – 11 novembre 2007 CHIAMATEMI GROUCHO «Una volta era il pubblico a ridere; adesso ridono gli attori al suo posto. Viviamo proprio nell´era del fai da te.» (Groucho Marx) Il teatro Filodrammatici presenta una produzione che è un omaggio ad uno dei padri fondatori della comicità moderna. Groucho Marx è infatti riconosciuto quale brillante e geniale fondatore del comico moderno. Dei quattro fratelli Marx, per chi non lo sapesse, è quello con i baffoni, gli occhiali, il sigaro e la parola incontenibile. Questo spettacolo è un viaggio nell’America degli anni ’30 tra musica e cinema, follia e mito. "Chiamatemi Groucho" riporta in scena la sua scombinatezza e dissennatezza lungo un percorso da compiere in apnea tra musica dal vivo, canzoni, sketches, dialoghi e sceneggiature assurde, per scatenare un vibrante nonsense che non potrà lasciare indifferente lo spettatore, il quale, al contrario, si abbandonerà per tutto lo spettacolo a risate isteriche. Cosa avviene, qual è la storia? La storia ruota attorno a ciò che avviene all’interno di uno studio d’avvocato, con un titolare un po’ cinico e molto buffo, seguito da un assistente che gareggia con lui per follia e imprevedibilità, e una segretaria un po’ sbadata e vezzosa, che batte i tasti sulla macchina da scrivere a suon di musica o si dà lo smalto per le unghie. Lo "Studio legale e investigativo Fratelli Marx" avrà tre casi da risolvere. E i clienti? Non sono meno incredibili degli avvocati dello studio: tutti diventano vittime spaesate delle assurde logiche di quell’ufficio. Il mondo e i linguaggi si rovesciano: un marito tradito troverà le prove dell’infedeltà della moglie, ma sarà sconvolto dall’esito delle indagini; gli ambasciatori di due nazioni confinanti trattano per un accordo di pace e tolleranza, ma trovano la guerra; un quadro di grande valore è stato rubato, ma verrà ritrovato in circostanze ancora più misteriose. Tra un caso e l’atro ci si diverte come bambini ascoltando chi suona il pianoforte, chi canta in coro melodie natalizie indossando cappelli da Babbo Natatale, chi sviene. L’happy end c´é, ma spaesante. A vincere in questo ritratto dell’America a testa in giù sarà sempre la follia e lo scarto dalla norma. Sconfitte le convenzioni, il perbenismo, la retorica… non rimane che ridere, e ridere a crepapelle. L’intero umorismo contemporaneo, cinematografico e non solo, deve a Groucho Marx qualcosa di immenso: da Woody Allen ai Fratelli Cohen, solo per citarne alcuni, nonché a molti dei comici di tutto il pianeta: tutti hanno guardato al nonsense surreale dei fratelli Marx come a un faro. Quando a Robin Williams fu chiesto che metodo di recitazione preferisse, la sua risposta fu immediata: "Groucho Marx". Era amico personale di Thomas Eliot, con cui instaurò un buffo scambio di lettere e fotografie. "Caro T.S, la sua fotografia è arrivata in ottimo stato e spero che questa lettera la trovi nelle stesse condizioni. Non credevo che lei fosse così bello. Se non le hanno ancora offerto il ruolo di protagonista in qualche film sexy, ciò è da attribuire solo alla stupidità dei responsabili del casting". Addirittura, Groucho dominò anche l´era preistorica dei quiz televisivi americani: You bet your life (scommetti la tua vita) è stato uno dei più grandi successi di sempre della TV americana. ore 21.00merc. ore 19.30dom. ore 16.00lun. riposo Biglietti da 11 Euro a 22 Euro