Bang Bang Baby: la recensione della serie di Prime Video scritto da Federica Marcucci 28 Aprile 2022 Debutta oggi su Prime Video Bang Bang Baby, prima produzione tutta italiana della piattaforma che, con un cast azzeccassimo e una rivisitazione della mala al neon, ci porta in una Milano anni ’80 del tutto inedita. Bang Bang Baby è creata da Andrea Di Stefano e diretta da Michele Alhaique. Nel cast Arianna Becheroni, Adriano Giannini, Antonio Gerardi, Dora Romano, Lucia Mascino e Giuseppe De Domenico. La serie, composta da 10 episodi, arriverà con le prime 5 puntate il 28 aprile per poi concludersi il 31 maggio con le ultime 5. La trama della serie Bang Bang Baby crime drama ambientato nel 1986 e racconta la storia di Alice, adolescente di 16 anni che vive in una cittadina del Nord Italia. La sua vita di teenager cambia all’improvviso quando scopre che il padre che credeva morto in realtà è ancora vivo. È l’inizio di una discesa agli inferi, per Alice, che per amore del padre si tuffa nel pericoloso mondo della malavita, facendosi sedurre dal fascino del crimine. Quando cercherà di tirarsene fuori, forse sarà troppo tardi… I meravigliosi (e malavitosi) anni ’80 Ormai dall’uscita di Stranger Things il fascino per il penultimo decennio del secolo scorso non sembra essersi esaurito, anzi. Con il loro eccesso, il loro stile inconfondibile fatto di musica e infiniti riferimenti alla cultura pop, gli anni ’80 sembrano essere una miniera inesauribile di idee. È stato così anche con Bang Bang Baby che, tuttavia, riesce a incorniciare la sua vicenda nei favolosi Eighties, senza prendere una piega scontata. Certo i riferimenti ci sono tutti: da Blondie a George Michael, passando per le pubblicità dei sofficini e delle Big Babol, fino ai capelli pieni di lacca tutto richiama quel decennio. Eppure Milano, e la sua provincia, che vediamo nella serie sono illuminate da una luce al neon che sembra diversa. Questo perché, al contrario di molte altre storie di mala, Bang Bang Baby è sopratutto una storia di donne. È la storia di Alice (una fantastica Arianna Becheroni) e della sua discesa all’inferno per guadagnarsi l’amore del padre, ma anche di sua nonna Lina (una cattivissima Dra Romano) che dalla morte del marito tiene le fila degli affari di famiglia rispondendo a una logica del tutto patriarcale. Una logica che vacillerà con l’arrivo dell’amata nipote. Insieme a loro anche Giuseppina (Lucia Mascino), che tenta di proteggere la figlia da un mondo da cui lei stessa è fuggita, ma anche tante altre figure estremamente complesse che si muovono in primo piano e nell’ombra, spesso al fianco di uomini che questa complessità non riescono a comprenderla. Il primo tra questi è Santo (interpretato da Adriano Giannini) che, nonostante e per colpa della vanagloria, non riesce a essere un punto di riferimento per nessuno. Nemmeno per quella figlia che ha fatto di tutto per ottenerne l’attenzione, il rispetto e, soprattutto, l’amore. Perché Bang Bang Baby dopotutto è proprio questo: una storia d’amore. Quell’amore che, come preannunciato dalla protagonista in prima battuta, fa fare cose folli.