Artisti emergenti: intervistiamo i Crowding Out Effect scritto da Alice Ziveri 22 Giugno 2012 Crowding Out Effect è un nome che non si scorda facilmente: la band si forma nel 2008 e, dopo una demo e una serie di serate in Italia e all’estero, pubblica il primo EP Tonight. Uno dei pezzi, Wait, viene scelto per essere inserito nella compilation americana Riot on sunset vol. 24; nel frattempo i ragazzi continuano i loro live nei locali italiano, e un altro dei brani, The Escape, guadagna loro la partecipazione ad uno dei più importanti Festival italiani, l’Italia Wave Festival: i Crowding Out Effect arrivano sino in finale. A giorni, invece, la band si esibirà ad una tappa del Sisley Independent Tour, organizzato da Benetton per le band emergenti – segnatevi questa data: 29 Giugno, Reggio Calabria. Già si pensa ad un secondo EP, in uscita per la prossima estate; Young, il primo brano, è già stato scelto per la compilation undergroundZine, in una suoa versione live acustica. Ecco cosa ci hanno raccontato i Crowding Out Effect! Crowding Out Effect: come mai questo nome? E’ un termine “rubato” all’economia..significa effetto spiazzamento e per noi si traduce come ciò che vorremmo accadesse in chi ci ascolta…il nostro è un genere che risente di influenze molto diverse e che per certi versi può sembrare di fatto poco definibile…forse questo è il vero motivo. Come avete iniziato a suonare insieme? Di fatto non ci siamo mai “incontrati”…la band esiste da sempre ma non lo sapevamo…giochiamo in famiglia… due gemelli ed un cugino…ognuno di noi aveva sempre suonato in diversi contesti e formazioni fin quando, quasi per caso o forzati dagli eventi, ci siamo ritrovati insieme non più come parenti ma come tre ragazzi che volevano condividere un unico grande desiderio..quello di raccontarsi e di farlo con la cosa che più amano,la musica!!! Come descriveresti il vostro sound? Come dicevo prima il nostro sound è “atipico”…dovuto verosimilmente all’unione tra due generi quali il rock più aggressivo, penso ai guns’n roses o ai dream theater, con il suond più volgare e sporco tipico dell’indie…forse e lo spero, questo è il nostro vero punto di forza!!! Come mai avete scelto di scrivere in inglese? L’inglese è un linguaggio semplice e allo stesso tempo molto musicale.Ci permettere di esprimere il senso di un pensiero utilizzando poche parole.Ci capita spesso di creare una melodia e di scoprire senza volerlo testi che sembrano essere fatti su misura ancor prima che questa nascesse…si accostano alla melodia con estrema delicatezza..a volte la cambiano ma senza mai essere stravolgenti.E’ anche vero che tutti noi ascoltiamo preferibilmente musica in inglese e questo di sicuro ha il suo peso. Avete partecipato all’Italia Wave Festival, arrivando fino in finale: cosa ha significato per voi questa esperienza? E’ stata una delle tante belle esperienze che abbiamo avuto il piacere e la fortuna di vivere sia direttamente che di riflesso.Spesso per motivi diversi, così come in questa occasione, siamo stati impossibilitati a poter condividere insieme questo tipo di manifestazioni..alla finale addirittura solo il cantante era presente..ma questo ci fa onore e ci da conferma del fatto che ci crediamo sul serio e che vogliamo in ogni modo raggiungere il nostro pubblico.Partecipare ad un concorso significa ancora di più volersi mettere in discussione, aprirsi alle critiche, fare esperienze e conoscenze nuove..migliorarsi insomma…speriamo di poterne fare tanti altri in futuro..magari insieme!!! E invece cosa puoi dirci dell’essere stati selezionati per il Sisley Independent Tour? Una grande occasione! Ne siamo davvero entusiasti. Non abbiamo ancora mai suonato in Calabria e farlo partecipando ad un festival di rilievo come il Sisley Independent People 2012 è una grande soddisfazione e rappresenta anche la possibilità di far arrivare la nostra musica a tanta gente nuova. Come avete preso la notizia della convocazione ufficiale? La notizia è stata molto improvvisa e non pianificata, un giorno ci chiamano i nostri Manager per comunicarci l’eventualità, fino a quando non è arrivata l’ufficialità della nostra partecipazione. Come vi sentite? Ricevere la telefonata e poi leggere sulle nostre email “…vi scrivo per convocare ufficialmente i CROWDING OUT EFFECT..” ci ha dato una grande emozione! Eravamo totalmente increduli di questa opportunità realizzata da un brand come Benetton e un partner come Rockol. E’ stato tutto così improvviso e ci siamo subito messi a lavoro per l’organizzazione di questo concerto ma allo stesso tempo abbiamo anche vissuto qualche minuto di agitazione perché la sera prima del 29 saremo in concerto a Roma con i Marshmallow una band di Budapest, e temevamo problemi logistici ma si è tutto risolto. Non vediamo l’ora di suonare! Cosa suonerete? Non abbiamo ancora deciso che scaletta faremo ma di sicuro daremo spazio anche ai nuovi brani. Sogni e obiettivi per il futuro? Di sicuro per adesso ciò che più ci preme è il desiderio di voler incidere il secondo ep anche per dare dimora ai nuovi brani…sarà, come il primo, costituito da quattro tracce.Nel mentre cercheremo come sempre di suonare live quanto più possibile…il live è per noi un momento di vera rinascita..è l’unica occasione che abbiamo per spogliarci e farci conoscere per quel che siamo…ci da modo di parlare, di raccontare, di emozionare ed emozionarci…ci da soprattutto la forza per andare avanti e credere in quello che siamo.Abbiamo ancora tanto da dire,speriamo di essere all’altezza dei nostri pensieri,delle nostre emozioni e dei nostri sogni.