Animali Fantastici: I Segreti di Silente, la recensione del film scritto da Federica Marcucci 14 Aprile 2022 Dopo un faticosissimo iter produttivo arriva finalmente al cinema Animali Fantastici: I Segreti di Silente. Un film che prova a far volare il franchise dopo lo zoppicante secondo capitolo ma che, nonostante un’impalcatura ambiziosa, non riesce a brillare di luce propria. Diretto da David Yates, il film è interpretato da Eddie Redmayne, Jude Law, Ezra Miller, Dan Fogler, Alison Sudol, Callum Turner, Jessica Williams, Katherine Waterston e Mads Mikkelsen. Nel nuovo capitolo di Animali Fantastici il magizoologo Newt Scamander dovrà scongiurare l’ascesa al potere di Grindelwald insieme a suo fratello Theseys, Jacob, la professoressa Eulalie Hicks e ovviamente Albus Silente. Legati da un patto di sangue, Grindelwald e Silente non possono attaccarsi a vicenda. Scarso ritmo e luce riflessa Quella di Animali Fantastici è tutto fuorché una saga fortunata. Basti pensare al tornado mediatico che investito J.K. Rowling nell’ultimo anno e mezzo, al recasting che ha interessato il ruolo di Grindelwald, ai recenti guai con la giustizia di Ezra Miller e ai continui slittamenti che hanno fatto sì che questo terzo capitolo arrivasse in sala solo ora. Un approdo non semplice dal momento che il film precedente, Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald aveva non pochi problemi. Tralasciando il nuovo volto di Grindelwald (anche perché Mads Mikkelsen è un villain migliore di quanto Johnny Deep non sia mai stato), questo nuovo film si porta dietro tutte le mancanze del precedente che aveva fatto perdere interesse in una saga iniziata più che bene. Il film di per sé funziona meglio del secondo capitolo, anche se si ha la costante sensazione che la mancanza di ritmo debba essere compensata da continui colpi di scena (tra l’altro neanche troppo sorprendenti). Il grande problema di questo nuovo Animali Fantastici, e forse della stessa saga, è che nasce per vivere di luce riflessa: non è ben scritto e, per di più, pretende anche di ritratteggiare dei personaggi già ben tratteggiati in altra sede. Il risultato è una sorta di retcon non dichiarato (perché comunque la saga sarebbe canonica) che vuole sfruttare l’effetto nostalgia facendo leva sia su chi non ha letto i libri di Harry Potter (oppure li ha letti e non se li ricorda) sia un pubblico di giovanissimi, che però non è ben scritto. Nonostante il cast di primo livello, basti prendere solo Jude Law e Eddie Redmayne (cosa gli vuoi dire?!), il film non riesce a compensare una scrittura debole che da una parte entra in collisione con lo stesso Wizarding World e dall’altra non ci fa sviluppare una vera empatia con i nuovi personaggi. Qualcosa che, invece, nel primo film accadeva eccome. In Animali Fantastici: I Segreti di Silente si è giocato di equilibrio tratteggiando una storia in cui Newt entra inspiegabilmente nella vita di un Silente che dovrebbe essere in realtà molto più solitario, problematico e giovane di quanto mostrato. La questione dell’età è un tassello dolente per i fan più accaniti della saga che da sempre sostengono che la timeline di Animali Fantastici sia completamente sfalzata. Eppure la produzione sembra aver preso un’altra direzione, mostrando ancora una volta una Minerva McGranitt troppo adulta. Svista o trucchetto? Opterei per la seconda, in nome della ricerca di quell’effetto nostalgia già citato. Qualcosa che ci starebbe anche bene, se però fosse supportato da una storia che si regge in piedi da sola senza brillare di luce riflessa. Peccato perché quella di Animali Fantastici poteva essere una bella occasione. Questo forse la Warner l’ha capito perché, visti i precedenti, ha opzionato gli ultimi due capitoli che vedranno la luce solo se gli incassi di questo terzo capitolo saranno soddisfacenti. Non ci resta che aspettare… chissà, magari tornerà un po’ di magia. Per davvero stavolta.