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Amici 14 – Roberto Saviano: abbiamo il diritto di essere felici

scritto da admin

Durante l’ottava puntata del serale di Amici 14, in occasione della semifinale del talent show di Maria De Filippi, uno dei tanti ospiti attesi è stato lo scrittore, saggista e giornalista Roberto Saviano.
A dare il benvenuto allo scrittore del fortunato Gomorra, è stata proprio la padrona di casa, Maria De Filippi, che ha affermato che i sogni possono salvare la vita, proprio com’è capitato alla protagonista di una storia, terribile, ma allo stesso tempo meravigliosa, raccontatale da Roberto Saviano.

Saviano 2
Quest’ultimo fa il suo ingresso all’interno dello studio, mentre alle sue spalle sul ledwall viene proiettata la foto di una ballerina, intenta a danzare.
Saviano si rivolge al pubblico, esprimendo il suo pensiero in merito a quello scatto, che al suo interno racchiude il diritto ad essere felici.
Lo scrittore, dunque, inizia a raccontare una storia vera, ambientata in Sierra Leone, in Africa occidentale, negli anni ’90. In quel tempo era in atto un’agghiacciante guerra ideologica tra le truppe governative ed i ribelli, con un unico motivo: i diamanti.
Infatti la Sierra Leone è uno dei maggiori esportatori di diamanti.
Durante questo scenario, c’è una bambina di nome Michaela, che ha tre anni e che perde il padre proprio per mano dei ribelli.
Poco tempo dopo, però, anche la madre della bambina muore e Michaela rimane sola, spesso additata per via di alcune macchie bianche che ha sul corpo, la vitiligine.
L’ignoranza e la stupidità registrano quelle macchie come demoniache, arrivando infine a paragonare la bambina alla “figlia del diavolo”, finendo così chiusa in un orfanotrofio.
Non un semplice orfanotrofio, però, ma una struttura gerarchica, dove ogni bambino ha un numero assegnato in base a chi è stato prescelto per l’adozione. I primi nella “lista”, dunque, ricevono più cibo e vestiti, mentre gli ultimi avevano meno attenzioni e tra questi c’era anche la piccola Michaela, per via delle sue macchie, che la rendevano diversa agli occhi del pregiudizio.
Un giorno, Michaela si scontra con la copertina di una rivista, Dance Magazine, sulla quale vede una ballerina danzare felice.
Proprio quell’espressione di serenità ed allegria, spingono la bambina a voler intraprendere quella strada, pensando ingenuamente che forse ballando, anche lei avrebbe potuto finalmente sfiorare la felicità, che in quegli anni le era stata negata.
Intanto l’orfanotrofio viene occupato dai ribelli ed i bambini sono costretti a spostarsi dalla Sierra Leone fino al Ghana, dove c’è qualcuno disposto ad adottarli.
Così Michaela inizia a sognare di poter avere una mamma tutta per sé, che possa accudirla e darle l’affetto e l’attenzione che qualsiasi bambino ha il diritto di avere.
Grazie al suo sogno di raggiungere la felicità, Michaela alla fine non solo trova una famiglia pronta a donarle tutto l’amore di cui ha bisogno, ma riesce anche ad intraprendere la sua strada nel mondo della danza.
Questo anche grazie al talento, un ingrediente molto particolare e speciale, che tutti possono avere dentro di sé.
Il talento, però, non cade giù dal cielo, è qualcosa che si deve cercare, scavando nel profondo di noi stessi e nella realtà delle cose, per capire qual è davvero la nostra strada.
Spesso, non avendo abbastanza forza d’animo ed energie per rincorrere il nostro sogno, la strada che ci illumina il nostro talento, sminuiamo chi ci riesce dandogli del raccomandato.
Ma tutto questo, per Saviano, è solo un aggrapparsi agli specchi ed invece di lamentarsi, tutti noi dovremmo con forza varcare ogni limite per raggiungere i nostri sogni e far emergere il nostro talento.

Saviano
Dopo il discorso del giornalista, fa il suo ingresso proprio Michaela DePrince, che ripercorre brevemente la sua storia, ricordando le tante persone che, per via del suo aspetto, non hanno mai creduto in lei.
Secondo la ballerina professionista del Dutch National Gallery., ci sarà sempre qualcuno pronto a giudicarci ed a trovare difetti in noi, ma l’importante è essere i primi sostenitori di noi stessi e puntare sul nostro talento, pronti ad affrontare qualsiasi difficoltà per raggiungere il nostro sogno.
Il consiglio di Michaela è dunque quello di osare, di avere il coraggio di credere nel proprio essere, di fare della propria diversità, non un difetto, ma un’unica e rara caratteristica personale.
Questa storia non solo ha rapito l’attenzione ed i sentimenti del pubblico, ma anche della giuria, dei professori, dei ragazzi, ma anche delle due coach, facendo commuovere la cantante Elisa.
Inoltre, anche Maria De Filippi, emozionata da questo racconto, dona la sua collana d’oro, che porta da ben 10 anni, alla ballerina Michaela, la quale lo avvolge contenta intorno al suo braccio.

Chi di voi si è commosso difronte a questa storia?