Alessandra Amoroso: “Ho bisogno che qualcuno si prenda sempre cura di me” scritto da Alice Ziveri 7 Dicembre 2011 Alessandra Amoroso è fresca da una mega-presentazione della sua ultima uscita, Cinque passi in più. Un CD-DVD uscito il 5 Dicembre che Alessandra ha voluto festeggiare con 10.000 dei suoi fan a Roma, in Piazza di Spagna, cantando per loro su questo sfondo davvero speciale. La cantante 25enne ha anche incontrato i suoi fan in due signing session, a Milano e a Palermo, ma prima si è fermata a parlare un po’ con i giornalisti della sua vita, dei suoi innumerevoli pianti e, naturalmente, del suo disco! Maglione largo a fantasia geometrica, stivaloni scamosciati, parlantina incessante, vocine e scenette sempre pronte. Com’è andata la presentazione a Roma, in piazza di Spagna? Prima di scendere ero in camera con la tachicardia, sentivo il cuore proprio qui, nella capoccia, e mi tremavano le mani. Ho dovuto mettere i piedi in alto, prendere acqua e zucchero… stavo malissimo! Invece una volta lì è andato tutto a posto. E’ stato bellissimo, avevo gente ovunque! Fra l’altro il tempo non prometteva bene: la mattina ero uscita di casa alle 8.30 con un sole bellissimo, ma ora che sono arrivata c’era il diluvio universale. E poi avanti così, mezz’ora con la pioggia e mezz’ora senza: ho pensato, speriamo almeno di beccare la mezz’ora buona! Ma comunque non mi aspettavo gente, con un tempo del genere. Che vengono a fare? E invece ce n’era una marea, ho pianto come una cretina! Soprattutto la prima canzone non riuscivo a spiaccicare una parola! Hai ancora dubbi? Io sono molto insicura. Non dò mai nulla per scontato, ho sempre paura di tutto… sono un po’ una fifona… ma me la devo fare passare, visto che ho tutte queste persone che mi amano davvero tanto. Devo dare loro fiducia e devo dare fiducia soprattutto a me stessa. Come mai questa scelta di fare uscire disco e DVD insieme? Un po’ di novità! Il live e anche i 5 inediti. Cinque passi in più è a metà strada: faccio il disco, però sono un po’ più tranquilla. E’ anche un modo per avere delle sicurezze per me, vedere fino a che punto il mio pubblico è in grado di arrivare per me. Che poi loro mi sgridano, mi dicono “Basta, ti fai troppe paranoie, non ci devi dire grazie!” …e io piango! Come hai scelto gli inediti fra quelli che ti sono stati presentati? E quand’è che ti vedremo anche autrice? Ovviamente non faccio tutto da sola, non sono una professionista, non ho la presunzione di nulla. Ho persone accanto a me che mi consigliano e io mi lascio consigliare: magari fra tanti pezzi mi hanno dato i più belli, fra i più belli io ho scelto i miei. Mi sono fatta consigliare anche per quanto riguarda gli arrangiamenti – ma soprattutto per questo disco ci ho messo del mio: dalle foto ai brani, è stato un lavoro collaborativo. E’ stato bello, molto impegnativo e anche molto stressante perchè comunque ho visto cosa c’è dietro a tutto. Ma anche divertente, grazie soprattutto alle persone che avevo intorno. Io non posso fare altro che ringraziare Daniele (Coro) e Federica (Camba), perchè in questi tre anni mi hanno dato molto. Dovevamo incontrarci per scrivere qualcosa, ma incastrare gli impegni è complicato. Io ho qualcosina scritta, ma non la caccerò mai da quel cassetto perchè non si può sentì… sono proprio delle cavolate. Magari mettermi accanto degli autori sarebbe un po’ più carino. Mi piacerebbe molto. Mi piacerebbe dire qualcosa della mia famiglia, oppure mettere in 3 minuti e mezzo di canzone quello che è stato dei miei tre anni… un po’ di me. Io che scrivo me stessa. Comunque sono stata molto fortunata a trovare sempre dei brani che mi raccontavano in qualche modo. Fra i cinque inediti quale senti più tuo? (Sospira) Prenditi cura di me. Io ho bisogno che qualcuno si prenda sempre cura di me. Famiglia, amiche… in questo caso era un messaggio ben preciso al mio fidanzato. Volevo dedicargli una canzone, gli ho detto “fai finta che questa l’abbia scritta io!” Torna nei prossimi giorni per leggere il resto dell’intervista!