A tale e Quale Show Tullio Solenghi ricorda Giorgio Faletti (video e testo) scritto da Laura Valli 26 Novembre 2016 Anche questa sera, venerdì 25 novembre, Rai 1 ci ha regalato un nuova puntata del Torneo di Tale e Quale Show, condotta come sempre da Carlo Conti. A partire dalle ore 21.20 nel terzo e ultimo appuntamento con la sfida tra vecchi e nuovi concorrenti, abbiamo scoperto insieme chi si è aggiudicato il Torneo della sesta edizione. A valutare le imitazioni questa sera non si è impegnata solo la giuria, ma anche il pubblico da casa tramite il televoto. RIEPILOGO CODICI TELEVOTO #taleequaleshow pic.twitter.com/cwENnlDH9D — Tale e Quale Show (@taleequaleshow) 25 novembre 2016 Durante le scorse seratesi sono susseguite un serie di splendide esibizioni, corredare dalle tantissime emozioni che i l pubblico da casa ha scelto affinché venissero eseguite in diretta. In questo Gran Finale Tullio Solenghi con la sua innata bravura si è messo alla prova con un personaggio decisamente particolare, ha imitato il poliedrico Giorgio Faletti, durante la sua partecipazione al festival di Sanremo del 1994. Di seguito potete vedere il video dell’esibizione di Tullio Solenghi e leggere il testo e del brano interpretato. Cosa ne pensate? La sua specificità era la poliedricità, #TullioSolenghi nel ricordo di #GiorgioFaletti ✨ Cosa ne pensate?#taleequaleshow pic.twitter.com/R4JuGCOdxh — Tale e Quale Show (@taleequaleshow) 25 novembre 2016 Tullio Solenghi imita Giorgio Faletti mentre canta Signor Tenente Signor tenente – testo Forse possiamo cambiarla ma è l’unica che c’è Questa vita di stracci e sorrisi e di mezze parole Forse cent’anni o duecento è un attimo che va Fosse di un attimo appena Sarebbe come Tutti vestiti di vento ad inseguirci nel sole Tutti aggrappati ad un filo e non sappiamo dove Minchia signor tenente che siamo usciti dalla centrale Ed in costante contatto radio Abbiamo preso la provinciale Ed al chilometro 41 presso la casa cantoniera Nascosto bene la nostra auto c’asse vedesse che non c’era E abbiam montato l’autovelox e fatto multe senza pietà A chi passava sopra i 50 fossero pure i 50 di età E preso uno senza patente Minchia signor tenente faceva un caldo che se bruciava La provinciale sembrava un forno C’era l’asfalto che tremolava e che sbiadivo tutto lo sfondo Ed è così tutti sudati che abbiam saputo di quel fattaccio Di quei ragazzi morti ammazzati Gettati in aria come uno straccio caduti a terra come persone che han fatto a pezzi con l’esplosivo Che se non serve per cose buone può diventar così cattivo Che dopo quasi non resta niente Minchia signor tenente e siamo qui con queste divise Che tante volte ci vanno strette Specie da quando sono derise da un umorismo di barzellette E siamo stanchi di sopportare quel che succede in questo paese Dove ci tocca farci ammazzare per poco più di un milione al mese E c’è una cosa qui nella gola, una che proprio non ci va giù E farla scendere è una parola Se chi ci ammazza prende di più di quel che prende la brava gente Minchia signor tenente lo so che parlo col comandante Ma quanto tempo dovrà passare Che a star seduto su una volante la voce in radio ci fa tremare Che di coraggio ne abbiamo tanto Ma qui diventa sempre più dura quanto ci tocca fare i conti con il coraggio della paura E questo è quel che succede adesso Che poi se c’è una chiamata urgente se prende su e ci si va lo stesso E scusi tanto se non è niente Minchia signor tenente per cui se pensa che c’ho vent’anni Credo che proprio non mi dà torto Se riesce a mettersi nei miei panni magari non mi farà rapporto E glielo dico sinceramente Minchia signor tenente