Switched – Il segreto del regno perduto: intervista all’autrice Amanda Hocking scritto da Laura Boni 27 Gennaio 2012 Incontrare l’autore di un libro è sempre un esperienza unica, ma visto la storia di Amanda Hocking, questa volta è stato ancora più speciale. La mia avventura con il suo libro, Switched – Il Segreto del regno perduto, perchè a questo punto la si può solo definire avventura, è iniziata in salita: il libro inviato per posta, è andato smarrito, l’ebook ricevuto via mail, è perito insieme al mio computer che si è rotto perdendo tutti i dati. Non sono destinata a leggere questo libro, ho pensato. Forse, però, avrei dovuto entrare nel mondo di Trylle dal luogo dove tutto è iniziato e così ho preso il mio Kindle e ho iniziato a leggere. Per chi ancora non lo sapesse, Amanda Hocking è la Cenerentola dell’editoria contemporanea: nata in una piccolissima città del Minnesota, ha già 9 libri all’attivo; dopo essere stata rifiutata dalle Case Editrici tradizionali, ha deciso di auto pubblicare i suoi romanzi su Amazon e così a venduto più di 2 milioni di ebook in meno di un anno. In Italia è uscito dal 19 gennaio edito da Fazi Editore. Quando ho incontrato Amanda a Milano, sorrideva imbarazzata al fotografo intento a spostarla qua e la per ottenere lo scatto perfetto; se non sapessi che è una scrittrice milionaria in tour per l’Europa, la potresti facilemente scambiare per una normale ragazza di 27 anni che si aggira timida e pò impacciata tra gli scaffali della libreria. Dopo averle mostrato tutto il suo portfolio, il fotografo la lascia libera, sembra sollevata. E’ arrivato il momento di fare due chiacchiere: Amanda sono molto affascinata dalla tua storia, ci racconti come tutta questa favola è iniziata? Quando hai iniziato a scrivere? Ho iniziato a scrivere il primo libro quando avevo 17 anni. La scrittura, però, ha sempre fatto parte della mia vita; avevo già scritto più di 29 racconti prima di arrivare ad un romanzo. Avevo un lavoro e mi dedicavo alla scrittura soprattutto la sera: dalle 15 alle 22 o a volte anche fino alle prime ore del mattino. Poi andavo a letto e il giorno dopo di nuovo al lavoro. Quando hai deciso di auto pubblicare i tuoi libri su Amazon? Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione? Mi ero posta un obiettivo personale: essere pubblicata prima dei 26 anni. A quel tempo avevo 25 anni e avevo lavorato tanto ai miei libri, ma niente era ancora successo. All’inizio quando ricevevo una risposta negativa mi abbattevo, ma poi ho capito che non ero io, questa è un’industria difficile. Sapevo che era qualcosa che volevo assolutamente fare, se mi fosse arresa, me ne sarei sicuramente pentita per sempre; sapevo che dovevo insistere e dare tutto quello che potevo. Se anche a quel punto non avesse funzionato, allora sapevo di aver fatto il massimo. Sono andata ad una Fiera del libro a Chicago e ho incontrato alcuni autori che si erano pubblicati i libri da soli e stavano avendo successo, così ho deciso di provarci anchio. L’ho fatto! Dopo quanto tempo ti sei resa conto che il libro stava diventando così popolare? E’ stato un processo lungo o è successo velocemente? E’ stato un process relativamente veloce. Inizialmente vendevo un paio di libri al giorno, che non è molto, ma è più di quanto succede quanto ti pubblichi da solo. Era Aprile del 201o, verso Giugno, però, ho cominciato a vedere migliaia di libri e alla fine dell’anno decine di migliaia. Non so come la gente ha trovato il mio libro inizialmente, ma poi alcuni blog hanno cominciato a parlarne, dall’interazione con la community online è iniziato tutto questo processo. Le vendite hanno fatto un salto in avanti. All’inizio avevo pubblicato un libro, dopo un paio di giorni il secondo e dopo un mese il terzo. Switched è andato online a Luglio 2010, da li in poi ho pubblicato un libro al mese fino alla fine dell’anno. Ti aspettavi tutto questo successo? Assolutamente no! Pensavo che in tutto avrei guadagnato massimo 300 dollari e ne sarei stata molto felice. Parlando di Switched: Perchè hai scelto i Troll? Sicuramente non le creature più affascinanti a cui notoriamente si può pensare… C’erano già altri libri che parlavano di lupi mannari e vampiri e volevo fare qualcosa di diverso. Ho fatto delle ricerche sulle leggende del folklore scandinavo sui troll, la maggior parte li descriveva come dei piccoli mostri, ma una era diversa. Li descriveva come creature bellissime ed intelligenti con il potere di influenzare le persone per fargli fare ciò che volevano. Da qui ho preso la mia ispirazione. Una cosa che mi ha incuriosito del libro è la scelta che hai fatto riguardo il passato di Wendy. All’inizio del libro spieghi che lei ha sempre la sensazione di non appartenere a quel mondo, a quella famiglia, che è già una sensazione brutta di per se. Perché hai scelto di darle un passato ancora più drammatico con il tentato omicidio della madre? Quando facevo le ricerche sui bambini sostituiti alla nascita, ho trovato tante storie vere di genitori negli anni ’20 che uccidevano i loro figli perché erano stati scambiati; quindi l’ispirazione arriva da una storia vera. Poi volevo che lei avesse un trama da superare, qualcosa più difficile da lasciarsi alle spalle rispetto la sensazione di non appartenenza. Un passato con persone che hanno cercato di ucciderti è una difficoltà importante da superare. Come è cambiata la tua vita ora che sei una scrittrice famosa? Come è la tua giornata tipo? La mia vita non è cambiata molto. Certo mi sono successe cose bellissime e faccio esperienze come questa di promuovere il libro in giro per il mondo, ma la mia vita di tutti i giorni è la stessa. Stessa città, stessi amici, stessa routine. Ho una nuova casa e non devo più andare a lavorare, per il resto tutto uguale. Quando scrivo tento di farlo senza fermarmi 10, 12 ore al giorno. Mi chiudo in una stanza finchè il libro non è finito. Quando non sto scrivendo mi dedico a stare in contatto con i lettori, rispondo alla mail ecc. Stai lavorando a qualcosa ora? Sto scrivendo il primo libro di una nuova serie. L’ho iniziato prima di fare il tour qui, ma con le vacanze e il resto non sono ancora riuscita a finirlo. Tu hai una serie o un libro che ami in modo particolare? Mi piace molto la serie Evernight di Claudia Gray. Il fantasy mi piace, in particolare quello YA, non le cose troppo elaborate come Il Signore degli anelli. crediti foto: Mariah Paaverud Chimera Studios LLC1