Alessandra Amoroso a Vanity Fair: l’amore, le lacrime e la cucina scritto da Alice Ziveri 2 Dicembre 2011 “Cose che si incastrano per giocare”: così Alessandra Amoroso spiega il suo tatuaggio a Vanity Fair. Due pezzi di puzzle su una spalla, due pezzi di Lego sull’altra: un simbolo dell’amicizia che lega lei, Nicoletta e Ilaria, tutte e tre tatuate, tre amiche che sono quasi come sorelle, e Alessandra non si stanca mai di ripeterlo. Ma non è solo l’amicizia il rapporto che la cantante leccese approfondisce in questa bella intervista… quasi senza accorgersene, si fa scivolare più di quanto non vorrebbe anche sull’amore… “Siamo la mela divisa a metà che si riunisce. Speriamo che Dio me la mandi buona. Io sono innamorata dell’amore”. Romantica. Non è circondata anche lei da gente che si lascia? “Sì, ma la cosa non mi tocca, io so che cosa sto vivendo. Certo, c’è gente che si lascia anche dopo 40 anni di matrimonio. Però noi stiamo insieme ogni secondo”. (Già, perchè Luca, il suo fidanzato, ora lavora con lei come assistente personale.) Non ha paura di tutto questo tempo condiviso? “Lontani stavamo male, insieme non ci stanchiamo mai. Anche se viviamo insieme, non mischiamo mai vita e lavoro”. Ha dei vizi? “Sì, gli stivali. Il mio ragazzo si lamenta che non porto tanti tacchi. Ma a lui piaccio sempre”. Mi viene la carie. “Lo so. Sempre per la carie: a San Valentino scorso siamo stati anche a Parigi. Era il mio sogno”. E sempre per la carie, nell’intervista si finisce per parlare anche di cucina – salata però. Niente zucchero. Cucina? “Molto”. La sua specialità? “Spezzatino con le patate, pollo e patate, pasta e patate”. Va forte con le patate. “Faccio anche la puttanesca, la pasta con la granseola, la parmigiana. Abbiamo spesso amici a cena, ma poi ci ritagliamo anche i nostri spazi.” La giornalista si sposta poi sull’argomento pianti, di cui Alessandra è una vera esperta – e non fa fatica ad ammetterlo. Sono così anche sua mamma e le sue sorelle, dice, deve essere una cosa di famiglia. Piange spesso anche sul palco. “Sì, perchè io sono così, la gente mi deve apprezzare per quello che sono”. Questa autenticità non è così frequente nello show business. “Ma pure se mi invento un personaggio, alla fine sono sempre io no? Sempre Sandrina ci va di mezzo”. A Settembre ha litigato con i suoi fan a Macerata: ha perso la testa? “Aspetti, mi concentro se no piango”. Non è il caso. “Ci ho sofferto per questa cosa. Io so quello che dò al pubblico, e non sono stata capita”. Cosa è successo? “Alle tre di notte ho trovato delle persone che mi aspettavano fuori da una pizzeria. Ho detto: scusate, sono stanchissima, vado a dormire, e sono salita in macchina. Qualcuno ha urlato ‘buu’, e io allora sono scesa e ho detto che non pensavo di meritarmelo, pensavo che potessero capire e rispettare la mia stanchezza. Che Dio mi fulmini se mi sono mai girata male con i miei fan”. Stia tranquilla. E come è finita? “Ho detto che li aspetto tutti di nuovo a Macerata. Voglio che cambino idea su di me, quelle persone. Come dice mia madre, però, io devo imparare a lasciar perdere. Io faccio le cose per la gente”. Che cosa fa per la gente? “Canto, e dò emozioni”. Beh, la pagano. “Sì, ma non per fare tutto. Mi piace offrire la pizza alle mie fan ragazzine. Mi piace fare stare bene gli altri perchè sto bene anch’io”.