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Scuola: pagella piena di brutti voti, cosa racconto ai miei genitori?

scritto da admin

Amici di Gingergeneration.it se non siete delle cime a scuola, se pensate che Alessandro Manzoni sia il vincitore dell’ultima edizione del Grande Fratello, che Petrarca sia l’ultimo fidanzato di Belen Rodriguez e che l’eroe dei due mondi sia il protagonista di Avatar, sicuramente state passando un brutto momento. Eh già, siamo a gennaio la consegna delle pagelle è vicina…tic tac tic tac non si fa più in tempo a farsi interrogare per riparare i voti. Come fare allora a giustificare un 4 di matematica o un 5 di latino ai genitori? Come si può essere sinceri senza essere autolesionisti? Come evitare di farsi punire proprio adesso che le giornate si allungano e si sta molto più volentieri in giro invece che a casa chini sui libri ?

Brunetta e Gelmini non sono vostri amici

Maria Stella Gelmini e Renato Brunetta (rispettivamente Ministro dell’Istruzione e Ministro delll’Innovazione) non aiutano. Hanno infatti sottoscritto il 30 ottobre 2008 nell’ambito del Piano e-Gov 2012 un piano diabolico che non lascia scampo agli studenti meno talentuosi. All’indirizzo scuolamia.pubblica.istruzione.it , è consultabile il portale “SCUOLA MIA

I servizi già attivi per tutte le scuole e le famiglie che si registreranno sono:
– avviso ai genitori sulle assenze e sui ritardi degli alunni (sia giornaliere, via sms, sia periodiche);
– visualizzazione della pagella in formato elettronico;
– prenotazione colloqui con i docenti;
– comunicazioni della scuola alle famiglie attraverso vari canali (posta elettronica, sms, web, ecc.);
– rilascio di certificati scolastici in formato elettronico;

Praticamente l’inizio della fine, ma non disperate, non tutto è perduto.

Genitori più indulgenti se vedono l’ impegno (anche tardivo)

Se per caso i vostri genitori sono ancora estranei ai prodigi di internet c’è ancora qualche possibilità di mettere in scena qualche frase ad effetto e qualche scenografica immersione nei libri di testo.

Almeno due settimane prima della consegna della pagella mostrate la vostra buona volontà infilando letteralmente il naso nei libri e sul pc. State in questa posizione per ore intere e rifiutate la cena. Non importa se all’interno del vostro libro ci sono i fumetti o se alternate i portali di ricerca alla bacheca di facebook, è fondamentale che la mamma e il papà percepiscano che ce la state mettendo tutta: la compassione fa miracoli. Cercate di girare per casa con il volto pallido e gli occhi segnati, alzatevi da tavola con il piatto quasi pieno e buttate lì frasi patetiche tipo:”mamma il tuo pollo è buonissimo ma non ho tempo di mangiarlo tutto devo studiare domani c’è il compito in classe….” Tanto zelo farà scattare la pietà dei vostri parents e potete star sicuri che saranno i primi a difendervi quando tornerete a casa con un bel 4 “Stai tranquillo Eraldo abbiamo visto quanto ti sei impegnato, forse quel giorno lì non stavi bene….”

Vittimismo e fastidio

Un altro espediente per esibire una pagella simile ad una schedina e farla franca è quella di chiamare in causa tutte le ingiustizie terrene di cui siete stati inesorabilmente vittime in questo difficile anno scolastico. Per esempio: “ecco adesso mi ritrovo un 2 di latino in pagella, ma quante volte ve l’ ho detto che non sono portato per le lingue morte? Non trovo stimoli, davvero mi sembra sciocco studiare qualcosa che non userò mai…..certo ho un bel 2 anche in inglese ma è normale, passo tutto il giorno a studiare le declinazioni latine e poi non mi rimane il tempo per altro….”

Altro esempio: “si si certo la trigonometria è importante, la geografia astronomica è la pietra miliare della conoscenza, avete ragione è un delitto non conoscerle ed è un bene che ci siano persone disposte ad impararle per rendere la vita di noi tutti più agevole ma parliamoci chiaro: io finito il liceo voglio andare a fare il tronista a che mi serve la matematica? Non è meglio andare in palestra a questo punto?”

Oppure “Si avete ragione genitori la mia pagella è un insulto alla decenza fa talmente pena che potrei usarla insieme ad una chitarra per chiedere l’elemosina in piazza, ma alla fine le cose importanti sono altre, in fondo sono in salute, non mi drogo, mi tingo i capelli di blu solo al sabato sera; guardate invece il cugino Odoacre come si è ridotto, pelle e ossa, miope, brufoli da stress, la gobba da postura scorretta, certo avrà anche tutti 9 ma non credo che ne valga la pena no?”

Ipotecare il futuro per salvare il presente

E’ andata male, la pagella era uno schifo e tutti i tentativi di farla digerire ai vostri genitori sono falliti. La punizione sembra inevitabile, proprio adesso che siete riusciti ad organizzare un appuntamento con la biondina della 4B non ci potete andare perché vostra madre per punirvi vi vuole spedire a fare volontariato in una casa di riposo per anziani non autosufficienti fino a giugno. No, accidenti tirate fuori l’orgoglio e fatevi valere, difendete il vostro diritto all’ignoranza senza perdere la classe che vi contraddistingue! Fate così: mettetevi in ginocchio, una mano sulla fronte come se la testa vi facesse male, strizzate gli occhi cercando di fare uscire qualche lacrima e ripetete con un tono molto simile al pigolio dei pulcini “Mamma papà vi prego non mandatemi alla casa di riposo vi prometto che studierò come un vero secchione da domani in poi, mi impegno fin da ora a prendere ripetizioni di matematica e latino per i prossimi due mesi, prenderò un 6 in filosofia e almeno un 5+ in storia. Se volete vi posso firmare un contratto in cui mi obbligo solennemente a studiare per almeno due ore alla settimana. In più mi offro per fare servizio di volontariato quest’estate lavorando come bagnino nella piscina dove fanno i corsi di hydrobike per sole donne…..”.

A volte l’unica soluzione per salvare il presente è quella di ipotecare il futuro sperando che ci sia qualcuno disposto a credere alle vostre lacrime da coccodrillo.

Anni e anni di pratica

Questi consigli sono il frutto di anni e anni di pratica ma nell’improbabile ipotesi che non dovessero rivelarsi utili c’è poco da fare: bisogna proprio studiare!