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Heartstopper 3: la recensione della serie Netflix

scritto da Chiara Giovannini

La nuova stagione di Heartstopper è senza ombra di dubbio la migliore della serie: matura, emotivamente toccante e dalle tematiche molto importanti e ben sviluppate. Se avete amato le due stagioni precedenti adorerete Heartstopper 3. Ecco la nostra recensione della terza stagione di Heartstopper.

Heartstopper 3: una serie che ha ancora molto da dire

Il quarto ed il quinto volume delle graphic novel di Alice Oseman prendono vita nella terza stagione della serie Netlix Heartstopper, che adattata anche la piccola novella “Questo Inverno“. Visivamente la serie si conferma coerente con le tavole della autrice e con le precedenti stagioni ma a livello di tematiche lo show diventa sempre più maturo e variegato.

Sappiamo benissimo che il focus di Heartstopper verte sulla rappresentazione della comunità queer in tutte le sue sfumature ma in Heartstopper 3 nuove dinamiche vengono presentate e nuovi aspetti della comunità vengono approfonditi; l’utilizzo dei pronomi neutri ed il significato dei termini aromantico e asessuale in primis. Netflix ha dato vita ad un universo in cui ogni personaggio si sente libero, almeno tra i suoi amici, di essere chi davvero è senza dover usare per forza etichette per definirsi ma pur volendo cercare di conoscersi al meglio.

Heartstopper 3 è nettamente divisa in due parti. I primi 4 episodi sono dedicati alla tematica più forte della stagione: i disturbi alimentari di Charlie. Per quanto Nick desideri essere d’aiuto al suo ragazzo la situazione è troppo delicata e diventa necessario l’intervento dei medici specializzati in salute mentale. I disturbi con il cibo di Charlie non sono dovuti alla sua percezione estetica di se ma ad altre problematiche che solo una struttura specializzata può diagnosticare e, col tempo, curare. In questi episodi traspare tutta la maturazione del personaggio di Nick, la sua capacità di chiedere aiuto agli altri (in particolare alla zia interpretata magnificamente da Hayley Atwell) e la volontà di mettere la salute di Charlie prima di qualsiasi altra cosa, persino di lui. Kit Connor è cresciuto in questi anni e con lui anche la consapevolezza di diversi registi d’oltreoceano circa il suo potenziale. Il giovane attore inglese è migliorato tanto ed ha davanti a se una strada ricca di successi.

Preparate i fazzoletti perchè l’episodio 4, grazie anche ad una scelta narrativa molto saggia, vi farà piangere tutte le vostre lacrime.

La seconda parte dello show è destinata alla scoperta della sessualità. In Heartstopper 3 si parla tanto di sesso e di scene più o meno chiare ce ne sono parecchie. Nick e Charlie sono una coppia solida e comprendono che non hanno bisogno di stare sempre a stretto contatto per mantenere stabile la loro relazione. Non mancano gli approfondimenti sui personaggi secondari, tra i quali spiccano parecchio Tao e Elle ma anche Tori, la sorella di Charlie. Poco spazio ha invece il Jack Maddox di Jonathan Bailey, che a conti fatti figura solo come gusta star super gradita.

Questa è senza dubbio la stagione migliore della serie non solo per maturità dei temi e la potenzialità di attirare anche un pubblico più adulto ma per carisma dei personaggi, regia e fotografia. Noi non vediamo l’ora di vedere la quarta stagione, che a questo punto siamo certi verrà confermata a breve. Heartstopper 3 non può che essere un enorme successo.

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