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Federico Baroni racconta Blackout Deluxe Version e le Live Session (INTERVISTA)

scritto da Giovanna Codella
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Subito dopo l’uscita della versione live di Jackpot, una delle cinque bonus track di Blackout Deluxe Version, abbiamo avuto l’occasione  di scambiare due chiacchiere con Federico Baroni.

Da Psycho Love, fino alla live session di Chilometri,  il progetto include cinque tracce riarrangiate live in full band, insieme ai ragazzi del gruppo Planet Butter, e pubblicate a cadenza settimanale fino ad agosto. L’obiettivo è valorizzare la musica dal vivo, mettendo al centro l’artista e i musicisti.

L’intervista offre uno sguardo profondo e autentico sulla sua carriera musicale e sui suoi pensieri personali. Dipinge, inoltre, un ritratto di artista sincero e versatile che cerca di connettersi con il pubblico e di bilanciare la sua presenza online con la creazione musicale e le performance dal vivo.

Federico Baroni parla del suo desiderio di non essere confinato a un unico genere, di esplorare diversi stili e di reinventarsi costantemente. Il tributo struggente in Chilomentri, dedicata al suo amico Michele Merlo, tra ricordi e sogni aggiunge un tocco molto personale e commovente al progetto rendendolo ancora più vivido. Ecco un estratto di quanto il cantautore ci ha raccontato.

Ascolta qui l’album

La nostra intervista a Federico Baroni

Come ti senti dopo l’uscita della versione live di Jackpot ?

Sinceramente non ho ancora avuto il tempo di ascoltarla intera perché ieri sera abbiamo suonato a Radio Stop a La Spezia e abbiamo finito un po’ tardi. Stamattina mi sono svegliato alle quattro per un’ospitata in Rai in diretta e quindi non ho avuto ancora il tempo di gustarmela. Però in realtà me la sono ascoltata talmente tante volte che diciamo l’ho già metabolizzata. In generale, rispondendo alla tua domanda, sono molto molto contento del feedback che sta arrivando, soprattutto dagli addetti ai lavori, dai musicisti. Anche oggi un autore Rai ha sentito questa live version e mi ha fatto i complimenti. Questa è la cosa che mi fa più piacere: vedere che il riscontro, soprattutto dei musicisti, è molto buono. Con questo brano volevo riprendere il filone funky del mio singolo ‘Non pensarci’ dal primo album, mantenendo un senso di leggerezza e riconoscibilità”.

Per certi versi può considerarsi un pezzo estivo, giusto?

“Questi brani sono arrangiamenti di pezzi già usciti. Molte persone mi dicono che sembra un brano estivo, ma è uno dei pezzi che ho già lavorato negli anni. Mi piacerebbe trattarli come veri e propri singoli, perché molta gente non conosce le versioni da studio uscite 3-4 anni fa. Questo progetto lo vogliamo spingere come una vera e propria deluxe edition, pubblicando ogni settimana un nuovo brano. Ci piacerebbe anche collaborare con altri artisti per eventuali live. Ad esempio,  ho parlato di questa canzone con Roy Paci, un artista che stimo molto e che ha sempre apprezzato questo funky nei miei pezzi, per fare qualcosa insieme”.

Per quanto riguarda il significato di questa canzone?

Ho scritto questo brano durante il lockdown in un periodo in cui ci mancava la libertà. Il significato della canzone Jackpot è legato al desiderio di tornare alla vita normale, un tema che è diventato importante durante il periodo in cui abbiamo iniziato a dare valore alle cose che davamo per scontate. A differenza di altri pezzi del disco che raccontano storie vere, questo è un po’ metaforico, da sognatore.. l’importanza della liberà è per talmente enorme ad essere paragonabile  alla vincita più grande”.

Cosa puoi dirci riguardo il processo creativo del progetto?

“Lavoro con Teo Ghali, il chitarrista della band, che ora sta seguendo anche la direzione artistica del mio nuovo disco. Abbiamo iniziato a scrivere insieme e ho riunito tutti i ragazzi per tornare in sala prove e creare qualcosa di veramente f**o. Questo progetto è nato un po’ per caso, abbiamo registrato tutto in quattro ore e ho deciso di far uscire questi brani anche su Spotify, non solo su YouTube. Ho collaborato con Planet Butter, musicisti che stimo molto, e abbiamo preparato arrangiamenti live. Abbiamo anche registrato una live session in piano sequenza con Coliva”.

Cosa ne pensi dell’utilizzo dell’autotune nella musica?

Lo uso per creare effetti sonori moderni, ma preferisco mantenere la voce il più naturale possibile, soprattutto nei pezzi cantautorali… cerco di usarlo il meno possibile nei pezzi cantautoriali, dove deve sentirsi la voce vera. Non apprezzo il fatto che l’autotune permetta a molti di fare musica senza aver studiato o saper usare la voce. Apprezzo gli artisti che sanno cantare anche senza”.

La dimensione live è davvero molto importante per te, vero?

Sì, mi sono reso conto che stavo perdendo di vista la dimensione live a causa dell’attenzione eccessiva ai social. Dopo due anni e mezzo senza suonare con la band, sono contento di aver ritrovato questa situazione. Le emozioni che provo quando sono in sala prove o sul palco sono indescrivibili. La live session è stata un’esperienza elettrizzante, anche se erano le 4:30 di notte”.

Raccontaci di Blackout e del sound variegato del nuovo disco

“Il sound di Blackout è il filo conduttore del progetto, prodotto interamente da Riccardo Scirè. C’è una coerenza sonora grazie a lui, che ha registrato tutti gli strumenti. E quindi a livello di sound sia nelle ballad, sia nei pezzi un po’ più funky, sia nei pezzi più R&B c’è sempre questa sonorità anni ’80 con molti suoni elettronici dosati nel modo giusto giusto. Anche se parlo molto di amore nei miei brani, perché è un tema che mi sta a cuore, ho cercato di essere coerente nella mia versatilità. Non voglio focalizzarmi su un unico genere, ma voglio esprimere le mie emozioni sincere in ogni pezzo.

Perché Chilometri è la canzone per te più importante dell’ album?

“Chilometri è la canzone più importante del disco perché è dedicata al mio caro amico Michele Merlo. Volevo lasciare qualcosa di significativo per ricordarlo, e ogni volta che canto questo pezzo, sento di rimanere vicino a lui. Questo brano è molto personale e lo porto sempre con me, anche nelle performance live. È un modo per mantenere viva la sua memoria e le emozioni condivise… ho cercato di di parlare un po’ del nostro viaggio, dei nostri chilometri reali e metaforici di vita di di sogni condivisi di musica mettendoci anche dentro comunque qualcosa di mio legato al percorso che ho fatto per strada. Questo l’ho portato in giro e tantissime persone da tutta Italia sono venute.. è arrivato veramente alle persone in strada. Tutti quegli abbracci che ci siamo dati, tutti quei pianti, tutti quegli sguardi me li porterò sempre dentro e per questo motivo Chilometri sarà per me per sempre il il brano più importante”.

Cosa vorresti trasmettere con quest’edizione del tuo progetto?

Vorrei trasmettere la sincerità dei brani, portare l’album live è l’unico modo per far arrivare davvero la storia e le emozioni delle canzoni. La dimensione live sarà la mia ripartenza, la mia nuova luce dopo un blackout. Spero di vedere tante persone ai miei concerti e di trasmettere loro queste emozioni”.

Cosa ne pensate di Blackout Deluxe Version di Federico Baroni?