Ghostbusters: Legacy, come riportare in vita una saga – recensione scritto da Federica Marcucci 18 Novembre 2021 Ghostbusters: Legacy è il film di cui non pensavamo di avere bisogno ma invece si fa amare dal primo all’ultimo minuto. Jason Reitman, figlio di Ivan regista dei due film originali, riesce a riportare in vita (letteralmente!) una saga dopo il fallimentare reboot del 2016, consegnando una rinnovata eredità ai ragazzi di oggi. Tra passato e presente E proprio i ragazzi sono i protagonisti indiscussi di una storia che trova un perfetto equilibrio tra passato e futuro, come i migliori lavori artigianali. Scritto perfettamente e girato da un occhio esperto, si vede che Ghostbusters: Legacy è a sua volta figlio di un acchiappafantasmi. Nonostante tutto non cerca mai di trovare la soluzione più scontata ed è proprio per questo che i richiami ai film degli anni ’80, che scalderanno il cuore ai più grandi, sono affiancati ad altre trovate che diventano a loro volta le chiavi per accedere a questo stesso mondo. Solo in modo diverso. Una sensazione di scoperta che è un po’ quella dei giovani Trevor (il Finn Wolfhard di Stranger Things che continua le sue incursioni nell’immaginario degli anni ’80) e Phoebe (McKenna Grace), quest’ultima vera e propria rivelazione del film che può essere letto anche come una coming of age story della giovane protagonista femminile. L’idea di scendere in cantina e indossare lo zaino protonico equivale infatti alla riscoperta di un passato familiare dimenticato, ma anche all’accettazione del proprio io per capire chi si vuole diventare. Un’idea che, come abbiamo detto, può essere paragonata all’esperienza stessa dello spettatore: che si tratti di qualcuno che da bambino sognava di acchiappare fantasmi o di un ragazzino che scopre una trappola per fantasmi per la prima volta. Tra momenti comici, merito sopratutto di Paul Rudd e Logan Kim, e adrenalinici, Ghostbusters: Legacy non manca di profondità, riflettendo a modo suo anche sul significato di vita dopo la morte. Sopratutto in relazione a qualcuno che si è amato quando era in vita: non a caso il titolo originale del film è Ghostbusters: Afterlife, non abbiamo idea del perché in Italia sia stato modificato. Questa sfumatura è legata a doppio filo al tema della famiglia, qualcosa che il regista sente particolarmente avendo ereditato la saga dal padre a cui tra l’altro ha dedicato il film. Non a caso i rapporti tra i protagonisti evolvono passando da una totale incomunicabilità iniziale a una comprensione reciproca. Riguardo ciò uno spazio molto bello è stato riservato al personaggio di Carrie Coon, Callie, che interpreta la madre di Phoebe e Trevor e che, a sua volta, cela un passato familiare che necessita di essere risolto. I Ghostbusters originali ci sono? Ovviamente sì, non vi preoccupate. Ma non vi diremo altro perché lo spettacolo merita di essere goduto senza spoiler… se però avete la lacrima facile portatevi i fazzoletti. Una curiosità: Il regista Jason Reitman aveva interpretato una piccola parte in Ghostbusters II. Recentemente in un’intervista da Jimmy Fallon, Bill Murray, Dan Aykroyd e Ernie Hudson hanno rivelato che da piccolo era fastidiosissimo! Guarda l’intervista al regista Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Ginger Generation (@gingergeneration) Ghostbusters: Legacy esce il 18 novembre nei cinema. Nel cast del film ci sono Finn Wolfhard, Mckenna Grace, Paul Rudd, Carrie Coon oltre a Bill Murray, Dan Aykroyd e Ernie Hudson.