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Strappare lungo i bordi: la nostra intervista a Zerocalcare

scritto da Federica Marcucci
strappare lungo i bordi

Cosa hanno in comune Zerocalcare e Netflix? Fino a non molto tempo fa forse molto poco… ma poi è arrivato l’annuncio di Strappare lungo i bordi, prima serie animata del fumettista.

Arrivato dopo il clamoroso successo dei video sulla quarantena – la meravigliosa serie di Rebibbia Quarantine, la notizia che sarebbe arrivata una serie prodotta da Netflix è stata accolta sin da subito con tanta curiosità. Anche se non è mancata qualche perplessità dei fan della primissima ora di Zerocalcare aka Michele Rech, autore di cult contemporanei come La profezia dell’armadillo, Un polpo alla gola, ma anche i più recenti Dimentica il mio nome e Kobane Calling.

La volontà di rimanere coerente con se stesso e con il proprio lavoro è stato, ha detto lui stesso, l’obiettivo principale per un lavoro che abbraccia il fumetto e lo dilata grazie alle possibilità offerte dall’animazione.

In occasione della Festa del Cinema di Roma conclusasi da qualche giorno abbiamo avuto non solo l’occasione di vedere in anteprima i primi due episodi di Strappare lungo i bordi, ma anche di incontrare Zerocalcare. Ne è uscita una chiacchierata che spazia tra animazione, fumetto e serialità che ci ha reso davvero molto felici.

La trovate qui sotto

Nell’attesa vi ricordiamo che Strappare lungo i bordi debutterà su Netflix a partire dal 17 novembre.

Prodotta da Movimenti Production in collaborazione con BAO Publishing e composta da 6 episodi da circa 15 minuti ciascuno, è la prima serie d’animazione di Zerocalcare e sarà ambientata nell’ormai noto universo narrativo dell’autore.

La trama della serie

In un racconto costellato di flashback e aneddoti che spaziano dalla sua infanzia ai giorni nostri, Zerocalcare percorre un viaggio in treno con Sarah e Secco, gli amici di sempre, verso qualcosa di molto difficile da fare. Tutto, dai ricordi sugli anni della scuola alle lamentazioni esistenziali nei confronti della propria incompiutezza, è narrato con la voce di Zerocalcare, che doppia tutti i personaggi, tranne l’armadillo, che ha la voce di Valerio Mastandrea.

È con questo stratagemma che ogni capitolo della storia sembra costruire un tassello di un mondo fatto di pochissime certezze e di amicizie incrollabili. E quando nel finale tutti i pezzi saranno al loro posto, il mosaico che avranno costruito sarà una sorpresa per lo spettatore, ma anche per il protagonista.