Ultimo – Quei ragazzi: audio e testo della canzone scritto da Giovanna Codella 22 Ottobre 2021 Ultimo è tornato. Il cantante ha pubblicato Quei ragazzi, uno dei brani del suo nuovo disco, Solo, rilasciato oggi, venerdì 22 ottobre. Audio Quei ragazzi di Ultimo Testo Quei ragazzi di Ultimo Lo vuoi capire che cerco qualcosa Ma è quel qualcosa che non cerca me Lo vuoi capire che parlo da solo Perché chi ascolta qui adesso non c’è Lo vuoi capire che il mondo lo odio E la TV mi fa chiedere se Se questa gente davvero ci crede Alle cazzate che sa vendere Io vuoi capire che cerco del vino Ma non pretendo tu beva con me Sono sbadato e mi piace star male Perché mi chiudo е volo dentro me Io non so che cosa c’ho Crеsco dentro, non lo so Noi siamo soli in questa valle di niente E il tuo giudizio qui non è più importante La gente parla delle cose di sempre E poi si illude di sentirsi già grande Io mi sento come le risate spente dalla polizia Come quei ragazzi che stanno buttati Giù in fondo a una via Io mi sento come le sere d’estate, la malinconia Io non so che cosa c’ho Lo vuoi capire che io sono stufo Di dedicare la mia vita a chi? A questa gente che vive in un muro E si riposa quando è lunedì Lo vuoi capire che scrivo di notte Quando la luna mi fa compagnia Mi fa sentire un po’ meno risposte Ma mi fa credere a questa magia Io non so che cosa c’ho Cresco dentro, non Io so Noi siamo soli in questa valle di niente E il tuo giudizio qui non è più importante La gente parla delle cose di sempre E poi si illude di sentirsi già grande Io mi sento come le risate spente dalla polizia Come quei ragazzi che stanno buttati Giù in fondo a una via Io mi sento come le sere d’estate, la malinconia Io non so che cosa c’ho Perdo un confronto, ma voglio vivere a lungo Sono la sabbia che dura nella valigia di luglio Voglio restare per sempre, non fare moda da niente Voglio tornare vincente, ridere continuamente Voglio sbagliare e cadere, fare le cose da me Non voglio avere consigli, mi guardi dimmi che c’è Tu che ti senti sicuro di come vuoi vivere Lo che mi odio e allo specchio gli grido: “Esci da me” Noi siamo soli in questa valle di niente E il to giudizio qui non è più importante La gente parla delle cose di sempre E poi si illude di sentirsi già grande Io mi sento come le risate spente dalla polizia Come quei ragazzi che stanno buttati Giù in fondo a una via Io mi sento come le sere d’estate, la malinconia Io non so che cosa c’ho Io non so che cosa c’ho Cresco dentro, non Io so