Quella notte a Miami…: la recensione del film candidato agli Oscar scritto da Federica Marcucci 23 Aprile 2021 Tra realtà e immaginazione, Quella notte a Miami… è il brillante esordio di Regina King dietro la macchina da presa e il racconto di un momento cruciale nella storia della lotta per i diritti civili degli afroamericani. Quella notte a Miami… è candidato a 3 Premi Oscar. La trama del film Quella notte a Miami… è il racconto immaginario di una notte incredibile in cui le icone Muhammad Ali, Malcolm X, Sam Cooke e Jim Brown si riunirono per discutere del proprio ruolo nel movimento per i diritti civili e nella rivoluzione culturale degli anni ’60. Cosa sarebbe successo se… Cosa sarebbe successo se quattro tra i più importanti uomini afroamericani degli anni ’60 si fossero ritrovati tutti insieme in una stanza d’albergo? Dopo aver vinto l’Oscar nel 2019 Regina King prova a immaginaselo portando sullo schermo la pièce teatrale di Kemp Powers che mescola realismo e fiction per un racconto che fa riflettere sul passato, ma ovviamente anche sul presente. Mai come oggi le figure dei quattro, diversissimi tra loro eppure così uniti, sembrano così attuali e dotati di una voce che attraversa i decenni per arrivare fino a noi: un momento storico in cui le ingiuste purtroppo non sono concluse, ma in cui tanto si sta facendo per dire basta. Pensiamo alla grande risonanza del movimento Black Lives Matter e alla storica condanna dei poliziotti che hanno causato la morte di George Floyd, suo malgrado simbolo di questa nuova ondata di proteste. Un viaggio nella storia degli USA Riproponendo l’impostazione teatrale che imprigiona l’azione in una stanza, lasciando tutto al confronto verbale tra i protagonisti, Quella notte a Miami… è un viaggio nella storia e nella cultura degli Stati Uniti. Qualcosa che vi avevamo raccontato anche noi qualche tempo fa, citandovi non a caso alcuni dei protagonisti del film. In particolare Sam Cooke, il quale compose davvero la sua A Change Is Gonna Come dopo aver ascoltato Blowin’ In The Wind di Bob Dylan prima di essere ucciso. Proprio come accadde a Malcolm X. Di loro solo Muhammad Ali (scomparso nel 2016) e Jim Brown (che oggi ha 85 anni) non subirono una morte violenta Quattro vite per quattro voci che sono riuscite a farsi sentire ognuna nel loro settore: dallo sport alla musica, dal cinema alla politica.