Viaggi dopo il Coronavirus: cosa cambierà quando tutto sarà finito? scritto da Alberto Muraro 31 Marzo 2020 ‘Il Coronavirus, è inutile negarlo, ci ha cambiato la vita. E anche dopo la fine dell’emergenza non tutto torrnerà al proprio posto. Sì, ce la faremo e #andràtuttobene. Ma ci dovremo per forza di cose abituare a dei cambiamenti in tanti aspetti della nostra vita, a partire dai viaggi. Proprio lo spostamento delle persone e la possibilità di fare viaggi praticamente senza limiti ha portato alla diffusione del virus. Questo significa che non potremo mai più viaggiare? Ma certo no. Ci sono semplicemente una serie di puntualizzazioni da fare. Come viaggeremo dopo l’epidemia Coronavirus? Viaggiare, ed è bene che ce lo mettiamo in testa, sarà più complicato. Pensate un po’ a quello che era successo nel 2001 subito dopo l’11 settembre e traslatelo ad oggi. Gli attentati alle Torri Gemelle spinsero a maggiori controlli negli aeroporti per la sicurezza di tutti. Questo, dunque, potrebbe essere il caso dei viaggi post Coronavirus. Il che non è di per sé un grosso problema. Con ogni probabilità, prima di salire su un volo (o prima di intraprendere un viaggio in treno e in bus, perlmeno nell’immediato post emergenza) ci verrà misurata la temperatura corporea. Tramite semplici termometri è infatti possibile verificare quali individui hanno sintomi febbrili. Ed, eventualmente, impedire loro di viaggiare. Il problema fondamentale è che non nel necessariamente un positivo al Covid-19 ha la febbre. Per cercare di evitare il contagio in ambienti chiusi come le cabine degli aerei, una possibile soluzione potrebbe essere la nebulizzazione di agenti antivirali. Anche qui, in ogni caso, ci possono dei rischi legati alla sensibilità di certi tipi di prodotti (le persone cardiopatiche o le donne incinte, per esempio). In generale, per i nostri prossimi viaggi, ci verrà di sicuro richiesto di indossare mascherine e guanti per non rischiare di infettarci. Un sacrificio, quest’ultimo, se ci pensate bene non così gravoso. Inutile nasconderlo: il primo periodo post pandemia in questo senso sarà molto difficile per tutti. Nel caso in cui, per motivi di lavoro o alto, fosse assolutamente necessario spostarsi, è possibile che verranno applicati almeno nel primo periodo ulteriori misure di contenimento. Una quarantena precauzionale all’arrivo, per determinati tipi di individui, potrebbe essere una soluzione. Queste, ovviamente, sono tutte possibili idee e supposizioni. Fintanto che non verrà trovato un vaccino, sarà necessario avere molta più pazienza. La cosa importante, almeno per il momento, è arrivare al punto 0 di contagi. In questo modo, perlomeno a livello nazionale, saremo certi di non rischiare di creare nuovi focolai. Quando potremo tornare a viaggiare? Difficile, molto, fare una previsione per ora. Se dovessimo fare il confronto con la Cina potremmo pensare che perlomeno in Italia sarà possibile spostarsi nuovamente soltanto a partire dall’estate 2020 inoltrata. Per quanto riguarda gli assembramenti di migliaia di persone, come i concerti o i grandi eventi sportivi se ne riparlerrà credibilmente soltanto verso l’autunno inoltrato. Come si comporteranno gli alberghi? Il settore albeghiero è senza ombra di dubbio uno dei più colpiti da questa terribile emergenza. Quando la situazione tornerà alla normalità, in ogni caso, immaginiamo che anche gli albergatori faranno molta più attenzione alle regole di igiene fondamentali e ad assicurare ai loro ospiti il maggior livello di pulizia possibile. Vi consigiamo, almeno per i prossimi mesi, di prediligere il nostro paese per le mete delle vostre vacanze e gite fuori porta. In questo modo potremo contribuire tutti a far ripartire l’economia del nostro splendido paese!