Amici 19: audio e testo di Nietzsche di Giulia Molino scritto da Alberto Muraro 18 Gennaio 2020 Nel corso della puntata di Amici 19 trasmessa su Canale 5 il 18 gennaio, abbiamo assistito alla prima esibizione di Giulia Molino sulle note del suo nuovo inedito. Il pezzo in questione, un rap piuttosto serrato e davvero molto intenso, si intitola Nietzsche. Proprio grazie al pezzo Nietzsche (e a Tu si na cosa grande) Giulia è riuscita a battere la sua collega Gaia nella sfida diretta. Rudy Zerbi, in particolare, ha molto apprezzato il pezzo, che parla chiaramente di una storia che ha interessato Giulia da un punto di vista personale. Qui sotto trovate l’audio e il testo di Nietzsche di Giulia Molino. Torneo “I migliori” – TIM – Gaia vs Giulia – 18 gennaio – Amici Clip | Witty TV Giudice: Rudy Zerbi CLICCA QUI SOTTO PER ATTIVARE LA PROVA GRATIS DI DISNEY PLUS! Testo Che ne sai tu di quando volevo sprofondare che ne sanno i miei amici delle notti presi a male che ne sanno i miei vicini delle grida contro il muro quando accanto hai nessuno, chiudi gli occhi e vaffancul0 c’ho fame di casini e non mi sazio con chiunque la vita è una puttana e in due secondi arriva al dunque ho sempre dato tanto e in tasca mai avuto niente tranne il mio dolore che non mostrerò alla gente resta lì, tra le chiavi e le speranze tra le cose che non dico e i tatuaggi sulla pelle nelle sere nere illuminate solo dalle stelle incastrate nei rimorsi di una stupida ventenne io ci penso e quasi mi scoppia la testa nonostante il tempo passi, Giulia è sempre la stessa ci penso e ci ripenso mentre passano le ore mi rigiro dentro al letto, questa notte è una prigione bevo un sorso a canna dalla bottiglia ogni giorno in paranoia, sempre con la stessa fissa non mangiare, non toccare il cibo quello è deleterio in vista tagli sui polsi è successo per davvero che ne sai tu di quando volevo sprofondare che ne sanno i miei amici delle notti presi a male che ne sanno i miei vicini delle grida contro il muro quando accanto hai nessuno, chiudi gli occhi e vaffancul0 ginger nella vita che attanaglia, taglia i pezzi e cuce nei rapporti chiusi in fretta con niente di personale delle corse in auto folli verso mete sconosciute per mesi chiusa in casa in compagnia del mio computer non mi va di uscire e dire ok va tutto bene accetto le mie pene ci convivo e mi conviene tanto il mostro non lo uccidi fingendoti felice devi prenderlo per mano come l’abisso fece con Nice scrivo flussi di coscienza per placare il mio tormento tu che ascolti disgustato, non ti vedo e non ti sento ho bisogno di parlare di un tormento personale che tartassa i miei giorni e non mi lascia respirare nelle mura della stanza c’è il spettro che mi parla il volto dei miei occhi mentre scorrono i rintocchi nella testa metto al rogo ogni singolo pensiero il sangue prende fuoco come D’Arco al medioevo che ne sai tu di quando volevo sprofondare che ne sanno i miei amici delle notti presi a male che ne sanno i miei vicini delle grida contro il muro quando accanto hai nessuno, chiudi gli occhi e vaffancul0