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Bulimia nervosa: si stima che 2/3% delle giovani tra 15 e i 25 ne sia afffetta!

scritto da admin

In una società ossessionata dall’apparire,  dall’essere sempre in forma, dove magro è bello, la bulimia è la risposta ad un disagio sociale.
I primi studi sulla bulimia sono abbastanza recenti, risalgono al 1979, assieme all’anoressia, è uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare, circa il 2% della popolazione femminile ne soffre.

 

Che cos’è la bulimia?

La parola bulimia deriva dal greco "bous" che significa bue nel senso di grande, e "limòs" che significa fame, sensazione di grande fame, di appetito insaziabile.
La persona bulemica è ossessionata dal proprio peso, dalla necessità di tenerlo costantemente sotto controllo, ma, non riesce a controllare l’assunzione di cibo; la fame insaziabile, che caratterizza la persona bulimica, la porta ad  ingurgitare una quantità eccessiva di cibo in un arco di tempo molto ristretto e generalmente di nascosto dagli altri. Dopo aver soddisfatto la sensazione di fame, si  provoca il vomito, in quanto si sente in colpa.
Il soggetto bulimico ricorre anche ad altri espedienti per non ingrassare, come l’uso di lassativi, diuretici ed esercizi fisici portati all’eccesso.

 

Riconosci i sintomi per aiutare un’amica

Risulta difficile accorgersi dell’insorgere di questa malattia, in quanto i bulimici mantengono un peso entro limiti di normalità. Il disagio psicologico e fisico, viene tenuto nascosto agli altri, è una pratica molto intima. Un segreto che i bulimici spesso non confessano neanche a loro stessi, non vogliono vederla come una malattia ma semplicemente come una pratica per non ingrassare.
Tra modelle e ballerine la bulimia è molto diffusa  in quanto permette loro di mangiare, soddisfare un bisogno e non assimilare nulla, con il vomito autoindotto.
Tra i vari indicatori di questa malattia, vi sono: l’erosione dello smalto dei denti (dovuto all’acido del vomito); l’abrasione del dorso delle mani (causato dalla ripetuta introduzione delle dita nella gola) per la tendenza a procurarsi il vomito;  il cattivo umore che precede e segue l’abbuffata.
Il soggetto bulimico, con il persistere della malattia, entra in una fase di depressione e di disgusto verso se stesso.

 

Complicazioni per la salute

Purtroppo, la bulimia, come l’anoressia, può provocare gravi danni alla salute, non solo a livello psicologico.
Il vomito ed i lassativi oltre a  lesionare denti  e stomaco, possono produrre alterazioni dell’equilibrio elettrolitico e dei fluidi, che predispongono ad aritmie cardiache, alcalosi metabolica, irritazione dell’esofago (dovuta al vomito) e dell’intestino (da lassativi e clisteri). A volte nelle forme più gravi di bulimia si può arrivare alla morte per arresto cardiaco.

 

Dalla bulimia si può guarire

L’approccio psicoterapeutico e quello cognitivo comportamentale  portano alla guarigione nell’ 80% dei casi. Grazie ad  un’opportuna terapia cognitivo-comportamentale, si riesce a modificare l’idea che il peso e le forme corporee siano il solo o principale fattore in base al quale calcolare il proprio valore personale. Esiste anche una  terapia con farmaci antidepressivi. Tuttavia alla sospensione dei trattamenti farmacologici si hanno ricadute, la scelta migliore rimane, quindi, la psicoterapia.