Sanremo 2019: Daniele Silvestri duetta con Manuel Agnelli (VIDEO)! scritto da Martina Renna 8 Febbraio 2019 La quarta serata del Festival di Sanremo 2019 vede il ritorno sul palco dei 24 big, che ripropongono il loro brano in duetto con uno o più ospiti, italiani e non: Daniele Silvestri ha deciso di duettare con Manuel Agnelli! CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTI I TESTI DELLE CANZONI DI SANREMO 2019! Dal 5 al 9 Febbraio i cantanti si sfideranno sul palco della 69° edizione della kermesse canora. Padroni di casa del programma di Rai 1 è per la seconda volta Claudio Baglioni ed al suo fianco ci sono i brillanti Claudio Bisio e Virginia Raffaele. La classifica provvisoria sarà creata sommando al 30% il voto della sala stampa, al 30% la giuria demoscopia ed al 40% il televoto del pubblico. Super ospite della serata il cantante Ligabue, che presenterà il nuovo disco Start! ECCO IL VIDEO DELL’ESIBIZIONE DI DANIELE SILVESTRI CON MANUEL AGNELLI: Testo Ho sedici anni Ma è già da più di dieci Che vivo in un carcere Nessun reato commesso là Fuori Fui condannato ben prima di nascere Costretto a rimanere seduto per ore Immobile e muto per ore Io, che ero argento vivo Signore Che ero argento vivo E qui dentro si muore. Questa prigione corregge e Prepara una vita Che non esiste più da Almeno vent’anni A volte penso di farla finita E a volte penso che dovrei vendicarmi Però la sera mi rimandano a casa Lo sai Perché io possa ricongiungermi a tutti i miei cari Come se casa non fosse una gabbia anche lei E la famiglia non fossero i domiciliari Ho sedici anni ma è già da più di dieci Che vivo in un carcere Nessun reato commesso là Fuori Fui condannato ben prima di nascere E il tempo scorre di lato ma Non lo guardo nemmeno E mi mantengo sedato per Non sentire nessuno Tengo la musica al massimo E volo Che con la musica al massimo Rimango solo E mi ripetono sempre che devo darmi da fare Perché alla fine si esce e non saprei dove andare Ma non capiscono un cazzo, no Io non mi ci riconosco E non li voglio imitare Avete preso un bambino che Non stava mai fermo L’avete messo da solo Davanti a uno schermo E adesso vi domandate se sia normale Se il solo mondo che apprezzo È un mondo Virtuale Io che ero argento vivo Dottore Io così agitato, così sbagliato Con così poca attenzione Ma mi avete curato E adesso Mi resta solo il rancore Ho sedici anni Ma è già più di dieci Che ho smesso di credere Che ci sia ancora qualcosa là Fuori E voi lasciatemi perdere Così facile da spiegare Come si nuota in mare Ma è una bugia, non si può imparare A attraversare Quel che sarò Nella testa girano pensieri Che io non spengo Non è uno schermo Non interagiscono se li tocchi Nella tasca un apparecchio Specchio di quest’inferno Dove viaggio, dove vivo, dove mangio Con gli occhi Sono fiori e scarabocchi in un quaderno Uno zaino come palla al piede Un’aula come cella Suonerà come un richiamo Paterno il mio nome dentro l’appello E come una voce materna la Campanella suonerà È un mondo nato dall’arte Per questo artificiale In fondo è un mondo Virtuoso Forse per questo virtuale Non è una specie a renderlo Speciale E dicono Che tanto è un movimento Chimico Un fatto mentale Io che non mentivo Che ringraziavo ad ogni mio Respiro Ad ogni bivio, ad ogni brivido Della natura Io che ero argento vivo in Questo mondo vampiro Mercurio liquido se leggi la Nomenclatura. Ho, sedici anni ma già da Più di dieci vivo in un Carcere E c’è un equivoco nella Struttura E fingono ci sia una cura Un farmaco ma su misura E parlano parlano parlano Parlano Mentre mio padre mi spiega Perché è importante studiare Mentre mia madre annega Nelle sue stesse parole Tengo la musica al massimo Ancora Ma non capiscono un cazzo, no E allora Ti dico un trucco per Comunicare Trattare il mondo intero Come un bambino distratto Con un bambino distratto Davvero È normale Che sia più facile spegnere Che cercare un contatto Io che ero argento vivo Signore Io così agitato Così sbagliato Da continuare a pagare in Un modo esemplare Qualcosa che non ricordo di Avere mai fatto Ho sedici anni Ho sedici anni e vivo in un carcere Se c’è un reato commesso là Fuori È stato quello di nascere Che cosa ne pensate di Argento vivo di Daniele Silvestri?