BlacKkKlansman: la recensione del nuovo film di Spike Lee scritto da Federica Marcucci 28 Settembre 2018 Può un poliziotto afro-americano infiltrarsi nel Ku Ku Klan nel pieno degli sconvolgimenti politici e sociali degli anni ’70? Questa è la storia vera di BlacKkKlansman, il nuovo film di Spike Lee. Presentato alla scorsa edizione del festival di Cannes, l’ultimo lavoro dell’acclamato regista di Atlanta è finalmente nelle nostre sale. Potente, dal montaggio serratissimo, a tratti spiritoso, ma soprattutto profondo e straordinariamente attuale. BlacKkKlansman è puro Spike Lee. Un film da tutto da ascoltare, da guardare con mente e cuore, ma anche perfetto per i cinefili che ritroveranno citazioni dei polizieschi anni ’70. Da sempre impegnatissimo sul fronte della cause sociali, in particolare per tutto quel che riguarda il rispetto dei diritti della comunità afro-americana, il regista ha scelto di raccontare una storia vera che parla di razzismo ma anche di tolleranza e rispetto. BlacKkKlansman è infatti l’adattamento cinematografico dell’omonimo libro dell’ex poliziotto Ron Stallworth e che ne racconta l’incredibile indagine, rimasta segreta fino al 2014. Arruolatosi nelle forze di polizia nella conservatrice cittadina di Colorado Springs, il giovane dimostrerà alla comunità bianca e afro-americana quanto siano importanti il rispetto, l’amore e il rispetto della legge per andare contro violenze e ingiustizie. Per farlo Ron (interpretato da John David Washington) riuscirà a infiltrarsi nel Ku Ku Klan, grazie anche all’aiuto di un collega, Flip (Adam Driver), disposto a prendere le sue parti negli incontri dal vivo. Nel corso dell’indagine Ron comprenderà l’importanze del far parte di una comunità di riferimento (quella afro-americana), ma anche di qualcosa di più grande: lo stesso paese. Sono passati anni dall’indagine di BlacKkKlansman, in seguito alla quale ci furono degli arresti e alcune persone furono fermate. Eppure alla fine del film Spike Lee pare domandarsi: è bastato tutto questo? Dove siamo ora? Viviamo in un mondo che si sta dimenticando sempre più di valori civili fondamentali come il rispetto e la tolleranza. Motivo per cui oggi tutti i popoli di tutte le nazioni ne stanno pagando le conseguenze. Esattamente come accadeva negli anni ’70 negli Stati Uniti. Ecco perché BlacKkKlansman, oltre a essere il racconto di un’epoca, è anche il racconto del nostro presente. Qualcosa che dovrebbe aiutare a far riflettere su chi siamo e sul valore che ogni giorno è necessario dare a ogni singolo essere umano a prescindere da razza, genere ed estrazione sociale. Guarda il trailer di BlacKkKlansman: Avete già visto BlacKkKlansman al cinema?