Ariana Grande: TMZ rivela la sua reazione all’attentato di Manchester “è inconsolabile e in preda ad una crisi isterica” scritto da Alberto Muraro 23 Maggio 2017 Alle ore 22:30 circa del 21 maggio il mondo per Ariana Grande e i suoi Arianators di Manchester si è fermato: una bomba (o forse due?) è esplosa nell’Arena dove l’artista statunitense stava tenendo uno dei suoi live del Dangerous Woman World Tour uccidendo almeno 19 persone e ferendone 50. La notizia ha fatto il giro del web in pochissimi minuti, regalandoci immagini da far accapponare la pelle: nei video apparsi su Twitter abbiamo assistito a scene di panico raccapriccianti, con centinaia di persone che scappavano dal palazzetto urlando disperate e terrorizzate. Nonostante il supporto ricevuto immediatamente da parte dei suoi fan e di tanti altri amici artisti (fra cui Taylor Swift, Selena Gomez, Demi Lovato, Sabrina Carpenter e Harry Styles) sembra che l’attentato abbia portato Ariana Grande ad una pesante crisi di nervi, almeno secondo quanto riportato da TMZ, che è entrato rapidamente in contatto con l’artista. Stando alle frasi apparse sul noto magazine, Ariana Grande sarebbe in queste ore “inconsolabile e in preda ad una crisi isterica”. Il concerto di Londra previsto questo giovedì alla 02 Arena, a questo punto, potrebbe seriamente essere a rischio (e con esso, forse, il resto del Dangerous Woman World Tour, che a giugno dovrebbe arrivare anche in Italia). Leggi tutti gli articoli su l’attentato al concerto di Ariana Grande: La reazione delle star all’attentato alla Manchester Arena Panico e terrore, le foto e i video dentro la Manchester Arena La polizia conferma morti e feriti a causa delle esplosioni alla Manchester Arena Il video del momento esatto dell’esplosione alla Manchester Arena La polizia conferma 19 morti, 50 feriti per un presunto attacco terroristico a Manchester TMZ rivela la reazione di Ariana Grande all’attentato di Manchester “è inconsolabile e in preda ad una crisi isterica” Ariana Grande: la sua reazione su Twitter e Facebook dopo l’attentato a Manchester