Michele Bravi racconta Anime di Carta: “Questo disco è stata la psicanalisi di me stesso” scritto da Alberto Muraro 23 Febbraio 2017 Michele Bravi racconta commosso del suo ultimo lavoro Anime di Carta, ma sembra di capire che abbia tutte le buone ragioni per farlo: non soltanto l’artista sembra finalmente ad essere riuscito a mettere tutto se stesso all’interno di un progetto discografico, ma è anche piuttosto palese che l’album nasca dalla necessità di raccontare una storia che l’ha fatto parecchio soffrire. Nel corso dell’incontro con la stampa, avvenuto ieri un centralissimo locale di Milano, Michele Bravi si è dunque lasciato andare ad un racconto accorato ed emozionante della sua ultima fatica discografica, che rappresenta un nuovo tassello del suo percorso artistico e di certo quello in cui più sembra aver creduto: il disco, stando alle sue stesse parole, è una vera e propria psicanalisi dove ogni singolo pezzo rappresenta un passetto in più verso un’autoconsapevolezza ma anche verso il distacco da certi “brutti” pensieri. Ecco un sunto delle parole di Michele Bravi riguardo all’album, o per meglio dire il suo intenso flusso di coscienza: Volevo capire perché io avevo questo disagio. Ho capito che siamo tutti anime di carta, la carta se ci pensate è quel materiale accessibile a tutti in qualunque momento, hai sempre la possibilità di averne un pezzo a portata di mano. Trovo sia importante perché li sopra ci puoi scrivere la tua storia, non puoi permetterti di perderlo perché altrimenti perdi un pezzo di te stesso. Puoi diventare un origami bellissimo, puoi accartocciarrti, rovinarti. L’alternativa che hai è quella diventare un foglio piatto. In questo senso, il singolo sanremese Il diario degli errori è uno dei brani più rappresentantivi del disco, in quanto rappresenta quel “pezzo di carta” sul quale appuntare tutto quello che è necessario riprendere in mano e, se necessario, buttare nel cestino una volta per tutte. Ecco come l’artista ha commentato il pezzo e il significato del disco in generale: Il mio disco merita di essere ascoltato dall’inizio alla fine, perchè rappresenta in un certo senso qeulla luce che mi ha illuminato: ad un certo punto ho incontrato una persona che è stata appunto la mia luce, e illuminandomi ha visto cosa c’era dietro di me. Io personalmente spero ancora di poter imparare tantissimo dalle persone, perché grazie a loro riuscito a dimostrare che anche certe scelte sbagliate erano importanti Michele Bravi si sente nei confronti del progetto estremamente orgoglioso, quasi spavaldo, tanto da sottolineare in questo modo il suo senso di soddisfazione: da adesso in poi ho tolto ogni filtro, questo album sono i miei tre anni di vita da quando ho iniziato a vivere. Mi sento “arrogante”, nonostante la mia fragilità, ho riscoperto quella spavalderia che avevo prima. Volevo perdere ogni filtro, e per questo la preponderanza della lingua italiana nelle tracce è fondamentale: se avessi detto certe cose in inglese non avrebbero avuto lo stesso peso Una volta termata l’intervista, Michele Bravi ha concesso ai giornalisti presenti un set acustico nel corso del quale ha presentato in anteprima tre brani del disco, oltre alla canzone presentata sul palco di Sanremo 2017. Per il momento vogliamo tenervi ancora un po’ sulle spine, ma vi basti sapere che Michele ha di certo in mano qualcosa di molto, molto interessante. #MicheleBravi live showcase a #Milano per presentare il disco #AnimediCarta, che esce il 24 febbraio #ildiariodeglierrori Un post condiviso da Ziomuro Reloaded (@ziomuro) in data: 22 Feb 2017 alle ore 10:56 PST Che cosa vi aspettate da Anime di Carta di Michele Bravi?