Rihanna – Anti: la recensione di GingerGeneration.it! scritto da Alberto Muraro 13 Luglio 2016 Se pensate che l’ottavo disco di Rihanna (in questi giorni in concerto in Italia) sia il classico disco da star del pop al femminile vi sbagliate di grosso: Anti, l’ultimo disco dell’artista originaria delle Barbados uscito lo scorso 28 gennaio, è molto più sfaccettato e complesso di quello che ci saremmo mai potuti immaginare, nonostante esso rappresenti un netto cambio di tendenza rispetto al passato che non tutti i fan potrebbero apprezzare. Già alla luce della complicata genesi dell’album, avevamo intuito che non ci saremmo trovati davanti un progetto come tanti altri: di norma, la regola vuole che si parta con un singolo molto forte dal sapore dance, che andrà a trainare il successo di un disco dal quale verrà estratto un secondo singolo maggiormente posato, di norma una ballad. Al contrario, Rihanna ci ha deliziato mesi prima dell’uscita di Anti con tre canzoni diversissime le une dalle altre e in ogni caso tutte molto valide (Fourfiveseconds, BBHMM e American Oxygen) per poi decidere di lasciarle da parte e focalizzarsi su un altro brano, la particolare Work insieme a Drake, dal sapore misto di soul e dancehall, che però ha spiazzato un po’ tutti. E la cosa divertente è che eravamo solo all’inizio. Un po’ come aveva fatto Miley Cyrus con il suo piccolo capolavoro Miley Cyrus & Her Dead Petz (qui la nostra recensione) Rihanna ha deciso stavolta di stravolgere le carte in tavola, sperimentando come mai prima d’ora generi e sonorità inaspettate ma allo stesso tempo molto adatte alle sue corde: i 13 brani di Anti esplorano dunque strade inedite, campionando persino l’alternative (in Same Ol’ Mistakes, omaggio ai Tame Impala), il rap d’autore (la magnifica Consideration contiene un sample di Be di Common) e prendendo spunto dall’elettronica distorta di artisti come M.I.A. o Sleigh bells (Woo, Needed me). Per carità, nel disco apprezziamo anche del buon r&b, genere molto caro all’artista, ma anche in questo caso esso è sporcato rispetto al solito e molto meno commerciale: stiamo parlando per esempio della cupa Desperado o del secondo singolo Kiss it better, scelta come degna conclusione dei suoi live. Non stiamo dunque parlando di un disco di hit assicurate, né tantomeno di un album che farà impazzire tutti in maniera indiscriminata, quanto piuttosto di un esperimento apprezzabile e molto azzardato che pone Rihanna in una posizione diversa rispetto al passato: non più regina incontrastata del pop da classifica ma giovane e promettente artista che, oltre la patina glamour con la quale ci è stata dipinta, nasconde molte più sorprese di molte sue altrettanto celebri colleghe. D’altra parte, nessuno ha mai detto che un disco pop di qualità sia necessariamente qualcosa che mette d’accordo tutti. Cosa ne pensate di Anti di Rihanna? Tracklist 1. “Consideration” featuring SZA 2. “James Joint” 3. “Kiss It Better” 4. “Work” featuring Drake 5. “Desperado” 6. “Woo” 7. “Needed Me” 8. “Yeah, I Said It” 9. “Same Ol’ Mistakes” 10. “Never Ending” 11. “Love on the Brain” 12. “Higher” 13. “Close to You”