Valerio Scanu ha vinto la causa legale contro Fabri Fibra per il testo di A me di te scritto da Alberto Muraro 2 Luglio 2016 Fabri Fibra, all’anagrafe Fabrizio Tarducci, è stato condannato dal Tribunale di Milano a risarcire il collega Valerio Scanu a causa di alcune frasi “scottanti” contenute nell’album A me di te, incluso nel disco Guerra e Pace, uscito nel 2013: secondo il pubblico ministero al lavoro sul caso, Silvia Perrucci, ci sono diversi passaggi della canzone che offendono la reputazione dell’ex concorrente di Amici, facendo riferimento in modo offensivo e discriminatorio al suo orientamento sessuale. La causa fra Valerio Scanu e Fabri Fibra era iniziata già tre anni fa ma, considerato che il rapper di Squallor non aveva fatto alcun ricorso, è partito automaticamente un pesante risarcimento di 20.000 euro, al quale in ogni caso Fibra ha voluto rispondere con un post su Facebook. Qui potete ascoltare A me di te di Fabri Fibra e leggerne il testo: pensate che avesse senso tutto questo polverone? Testo A me di te Fabri Fibra Sire, chiedo il permesso per andare fuori a compiere il mio dovere, e fare giustizia in questa terra, in questa terra di impostori! Posso Sire, che dice, Sire? “Uccidili tutti!” Rit. Come vedi, a me di te Non me ne fre-fre-frega una se Ti finisco finché sei sul mio disco E’ solo un gioco ma in pochi lo capiscono (x3) Tutti gli altri si prendono troppo sul serio Come le tasse, si prendono troppo, sul serio Vento in poppa come un veliero Vengo in bocca come a Va***** Che in verità è una donna, a me sta bene, il mondo è vario Vladimiro re-invertito, un travestito al contrario “Davvero?” Certo, l’ho visto a Porto Cervo Esplodevo come a Chernobyl dopo il suo concerto Eravamo nel suo camerino a bere vino, io l’ho spinto in bagno Lui mi ha detto “In tutti i mari, in tutti i laghi Non capisci, mi bagno” Con una corda l’ho legato sul divano Lui mi ha detto “Questa corda mi ricorda il mio compagno Di scuola media, si chiamama Massimo, chiavava al massimo Una media alta, mi inculava come i mass media” Io ho risposto “Complimenti”, gli ho abbassato i pantaloni E sotto aveva un tanga e quattro assorbenti Giù le mutande, il liquido fuori da questo glande Tira su tutto come le canne, mi sono fatto Valeria Scanner Rit. Ho le palle come a bowling Mister “Ho avuto più erezioni che soldi dalle edizioni” Vi lancio maledizioni in rima, Aleister Crowley L’arte la paghi, giocano a carte tra ladri Per un futuro senza nome Come quella parte che sta tra le palle e il buco del culo Finti pass, etichette senza fan Dietro l’onda così fan tutte come Tinto Brass Mi venga un colpo di genio, rigenero Il mio disco piace anche a tuo padre come un genero Il sangue ci ribolle, il vero rap Non parla di gioielli e di assegni bancari Finché spendi i soldi di famiglia come i gioielli Dopodiché sistemerai le cipolle sopra i bancali Nella testa ho così tanti nemici Prima o poi li becco tutti come i preti l’ICI Rit. Taglio la tua testa La metto in una scatola e vado a “Buona Domenica” Appena la conduttrice chiede “Quante donne per te perdono la testa?” Lancio la scatola gridando “Buona domenica” Oggi la gente guarda “La Vita in Diretta” Praticamente se passi la vita vivendo indirettamente La vita degli altri è una vita indiretta In tv non c’è niente di vero e tu non darmi retta I ragazzi della via Paal sopra un grande ufo Vecchi senza palle, sembrate Grande Puffo Divento pazzo, ragiono in lingua volgare Mi frega la figa, non mi frega un cazzo Rap neorealista in bianco e nero Tu Va*****, io donna come la rivista E’ il quarto anno che mi invitano a Sanremo E che rifiuto una somma che per metà avresti offerto la vista Rit. Leggi il testo su: A Me Di Te – Fabri Fibra Testi Hip Hop Italiani http://www.raptxt.it/testi/fabri_fibra/a_me_di_te_14646.html#ixzz4DEXsg4TZ