Che cos'è l'amore..45

Che cos’è l’amore?
Era una domenica di maggio, stava per iniziare una splendida giornata, ricordo ancora quel cielo puro senza nemmeno una nuvola e il caldo venticello che soffiava dolcemente spargendo per il mondo la voglia di vivere. Andai, come lo facevo tutte le mattine, a fare una passeggiata con Sissi, la mia cagnolina e forse anche miglior amica. La vita mi ha insegnato a non fidarsi troppo delle persone e dopo varie esperienze piuttosto dolorose, tra cui amori infelici e false amicizie, provavo un’estrema diffidenza verso gli uomini e i sentimenti.

Il parco sembrava magico quella mattina, mi misi sulla panchina a osservare la natura e a riflettere, come spesso mi capitava, sulle ragioni della vita. Improvvisamente vidi due figure che a passo lento si muovevano lungo il viale, sembravano escluse dal mondo e l’armonioso ritmo dei loro passi si interruppe quando nell’aria risuonò il basso e fastidioso abbaiare di Sissi che gli si era avvicinata, evidentemente anche lei incuriosita dalla loro presenza. La rincorsi per prenderla in braccio, e così riuscì a vedere meglio le due figure. Erano due persone sui quarant’anni, vestite in modo molto semplice, così, che per strada tra milioni di persone e colori risulterebbero insignificanti, abbracciate l’uno all’altra d a lontano sembravano essere una sola persona. In quell’attimo, però, lei spaventata fece un passo indietro, notai che aveva un’incredibile paura dei cani e vidi lui intervenire immediatamente stringendola forte e accarezzandole i capelli per darle sicurezza. Presi Sissi in braccio, mi scusai con loro e allontanandomi per raggiungere la mia panchina udì una voce maschile di tono dolce e caldo: è tutto a posto piccola mia, era soltanto un cagnolino. Mi misi seduta ad osservare e vidi lei, ora sorridente e tranquilla, mano nella mano con lui che le ricambiava i sorrisi, e mentre passavano vicino alla mia panchina vidi brillare alla luce del sole di quel mattino qualcosa sulle loro mani e subito capì che i due erano sposati. A non molti metri da me si fermarono, appoggiati a un albero maestoso,  sembrava che stessero ascoltando il canto degli uccelli osservando i rami che si mouvevano al vento. Lui le diede un bacino sulla fronte, lei g li sorrise. In quel momento pensai ai miei genitori, volevo tanto fossero loro quei due sotto l’albero, e pensai all’amore: l’amore è quando alla donna di quarant’anni continui a dire ‘piccola mia’, quando la guardi mentre felice e sorridente ascolta il canto degli uccelli e anche a te viene voglia di sorridere, quando appoggiati a un albero desideri che quest’albero cadesse, affinché tu possa proteggere la tua amata donna. Da quel giorno incominciai a desiderare un amore così.

(Anna Maria L., Lauro – AV)

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