La moda anni 20′ de Il Grande Gatsby scritto da Francesca Parravicini 26 Gennaio 2013 Le luci scintillanti della città, una frenesia di vita che esplode, scintille di diamanti, lusso sfrenato: i Roaring Twenties, i ruggenti anni venti, un decennio unico e indimenticabile. Il ritratto più lucido di quest’epoca affascinate e contraddittoria è contenuto nel romanzo-capolavoro di Francis Scott Fitzgerald, Il Grande Gatsby, storia di un sogno americano gone bad, sullo sfondo di una società ormai alle porte della modernità, tra proibizionismo e peccato, musica jazz e macchine velocissime. E’ proprio questa primavera vedrà la luce nelle sale cinematografiche di tutto il mondo la versione di Baz Luhrmann (già dietro la macchina da presa con Moulin Rouge e Romeo+Giulietta) con Leonardo DiCaprio (Jay Gatsby), Carey Mulligan (Daisy Buchanam) e Tobey Maguire (Nick Carraway). Un film che si preannuncia già capolavoro, per storia, recitazione, ambientazione e, non meno importante, per costumi. 20’s style Gli anni 20′ saranno ormai passati da un pezzo ma continuano a far tendenza e a riapparire periodicamente nelle collezioni di moda. Un’epoca che ci affascina con la sua raffinatezza, con l’attenzione maniacale per i dettagli: un abito per ogni occasione, stile impeccabile sempre e comunque. Non è un caso che Baz Luhrmann abbia chiesto aiuto a Miuccia Prada, che ha realizzato insieme a Catherine Martin, la costumista del film, una quarantina di costumi ispirati alle collezioni Prada e Miu Miu degli ultimi 20 anni. Scopriamo da più vicino come è stata la moda dei ruggenti anni 20′. Soprattutto l’abbigliamento femminile subisce cambiamenti drastici. Domina il modello della flapper, donna indipendente e disinvolta, che va alle feste, balla, guida e fuma, volitiva come le modelle dei dipinti di Tamara Lempicka. Le lunghezze degli abiti si accorciano drasticamente, passando dalla caviglia fino a sotto il ginocchio e la vita si abbassa, con abiti a sottoveste senza maniche, sormontati da ampi cappotti a uovo, che accarezzano il corpo e permettono di muoversi con maggiore libertà. Il corsetto sparisce e domina una silhouette più maschile, quasi androgina. I tessuti invece, sono morbidi e iperfemminili, nuvole di chiffon, seta e persino jersey, sdoganato da Coco Chanel, recentemente salita alla ribalta, con il suo stile moderno e pratico. Il ballo influenza la moda in modo profondo: per scatenati charleston si indossano scarpe mary jane con listino e tacco basso, frange e perline saltellano sui vestiti creando onde di movimento. E’ l’epoca dei gioielli, veri o falsi che siano. Lunghe collane di perle o come insegna Coco, pietre finte, l’importante è brillare ed essere stravaganti. Accessorio indispensabile delle new women che portano i capelli tagliati a bob è il cappellino a cloche, che sottolinea con armonia e praticità l’acconciatura; per la sera fasce gioiello con strass e piume. Anche lo stile maschile diventa più casual, con pantaloni sopra la caviglia, che spesso mostrano le calze e giacche dalle linee slim, con spalle morbide. Da sempre accessori classici, cravatta e papillon diventano complementi di moda, con lavorazioni a maglia, che dominano rispetto ai classici modelli in seta. Una grandissima influenza deriva dal mondo dello sport, in particolare da tennis e golf: pullover con scollo a v e pantaloni bianchi diventano la norma tra gli uomini più mondani. Il cappello viene eletto accessorio per eccellenza, panama d’estate, fedora d’inverno. Lo stesso incredibile stile che si ritrova nel film. Guarda il trailer del Grande Gatsby!