One Direction a Milano: “Non vediamo l’ora dei concerti italiani” scritto da Alice Ziveri 2 Novembre 2012 I One Direction erano a Milano ieri, 1 Novembre 2012. Per caso qualcuno si era perso la notizia? Se ne saranno accorti di sicuro gli ospiti dell’Hotel Principe di Savoia, assediato fin dalla notte precedente da un piccolo presidio di fan, che nel corso della giornata si è trasformato in un esercito inverosimile. Alcune agili e avventurose ragazze sono addirittura arrampicate su muri e cancelli, altre picchettano l’ingresso, altre ancora si affacciano dalla collinetta di fronte. Tutto per vedere loro: Harry, Louis, Liam, Niall e Zayn. Nel frattempo, coppie di genitori altrettanto coraggiosi aspettano pazientemente intorno all’hotel. L’immagine più bella è quella di un papà appoggiato al muro, con il quotidiano in mano, mentre la moglie di fianco a lui sonnecchia in piedi con la testa appoggiata sulla sua spalla. Cosa non si fa per amore delle proprie figlie directioner! I ragazzi hanno incontrato la stampa italiana in una conferenza stampa pomeridiana. Se le parole “conferenza stampa” vi fanno venire in mente una cosa seriosa, formalissima e imbalsamata, beh… un pochino avete centrato il punto! Ma i One Direction sanno come rompere la noia. Non appena entrati, e dopo avere elargito “Ciao! Ciao!” a tutti i presenti, prendono posto al loro tavolo e osservano divertiti l’ambaradan allestito per loro. “Wow, abbiamo anche i quaderni!”, esclama Liam. Fra una domanda e l’altra i ragazzi non fanno altro che parlottare fra loro, scherzare, farsi versi e disegnare – sì, è Zayn che disegna. Louis ad un certo punto si perde a fare “boo” sottovoce ai suoi compagni. Gliene scappa uno troppo forte: tutti ridono. “Oops”, sussurra. Sono un intrattenimento anche solo da stare a guardare! Cosa ci dite di questo secondo album? Louis: Il secondo album è abbastanza simile al primo. Non volevamo distanziarci troppo e rischiare che la gente perdesse l’interesse. Ma ci sono un paio di canzoni che sono più personali, ne abbiamo scritte cinque in questo album. Altre hanno un piglio leggermente più rock, ma globalmente è molto simile al primo. Liam: Sì, abbiamo cercato di far sì che ogni canzone raccontasse qualcosa che ci è capitato. I produttori sono proprio andati a prendersi anche le storie sui giornali in modo da fare i testi su esperienze reali. Penso che sia quello che una fan vorrebbe ascoltare. Qualche collaborazione? Liam: Purtroppo no. Ci piacerebbe molto lavorare con Katy Perry, ma questa è proprio un’utopia. Abbiamo lavorato molto con Ed Sheeran, un nostro grande amico ma soprattutto un grande artista. Siamo stati molto contenti di poter collaborare con lui anche per questo album. E’ la terza volta che tornate in Italia: quali sono stati i momenti migliori delle viste precedenti? Harry: Uno dei ricordi più belli che ho è legato alla prima volta che siamo venuti qui. Fra un impegno e l’altro, siamo riusciti ad andare a visitare il Duomo, a rilassarci un po’ in piazza, mangiarci un gelato. Louis: Oh sì, è stato bello. Siamo usciti anche ieri sera, un po’ di divertimento ci ha fatto bene. Tornerete l’anno prossimo per dei concerti… Harry: Sì, torneremo il 18 e 20 Maggio. E sarà la prima volta, perchè nonostante siamo venuti già diverse volte in Italia, non abbiamo mai fatto un concerto. E, come si può capire dalla gente qui fuori, abbiamo delle fan pazzesche. Non vediamo l’ora di ricambiare tutto questo calore. Poi uno dei nostri manager è italiano. Gli altri applaudono Liam: Amiamo Marco! Robbie Williams recentemente ha dichiarato che i Take That avevano dovuto lavorare molto di più per raggiungere il successo. Cosa ne pensate? Liam: In effetti in qualche modo hanno dovuto lavorare di più, non c’erano i social network o internet per alimentare l’interesse prima di visitare i vari Paesi. Comunque noi abbiamo delle fan eccezionali, ed è solo grazie a loro che oggi siamo in grado di venire qui, esibirci, fare interviste. Certo, i Take That ballavano, e da quel punto di vista di sicuro lavoravano di più. Noi non sappiamo affatto ballare. Harry: Personalmente, penso che non potrei desiderare di meglio: ho quattro compagni di band fantastici, che lavorano davvero duro. Viaggiamo praticamente ogni giorno, lavoriamo molto. Ci impegnamo. Tutti: Thanks mate! Stare insieme ha influito sulle vostre personalità? Zayn: Direi di sì. Io in particolar modo, prima dei One Direction ero molto timido, non parlavo tanto con le persone. Ma grazie a loro sono riuscito ad uscire un po’ dal guscio, mi hanno reso un po’ più fiducioso. Un cambiamento positivo. Come vi sentite a tornare sul palco di X Factor? Louis: Penso che sia la cosa che ci mette più ansia. Harry: E’ sempre bello tornare, anche perchè molte persone dell’équipe sono le stesse, quelle che ti hanno accompagnato durante tutta quell’esperienza. E’ bello rivederle. Ma quando stai per salire sul palco, la sensazione è uguale ad allora. Quelle porte mi innervosiscono. Come ci si sente ad essere on top of the world? Harry: Probabilmente a vederci dall’esterno sembra che da qui in poi possiamo solo scendere. Ma per noi è diverso: abbiamo la sensazione di dovere fare ancora tantissime cose. Non ci sentiamo al vertice. Abbiamo ancora tanti obiettivi, ed è importante continuare a prefiggersene di nuovi e dare il meglio di noi per raggiungerli. Louis: Tuttavia, ci troviamo sicuramente in un momento fenomenale delle nostre vite e siamo molto fortunati. Ambizioni artistiche? Louis: Ci siamo sempre detti che sarebbe fantastico se, a un certo momento, fossimo tutti in grado di suonare uno strumento e potessimo fare musica come una vera band, che suona i propri strumenti. Harry: Come un po’ tutte le band, poi, avevamo il sogno di suonare al Madison Square Garden. E questo si realizzerà il 3 dicembre, siamo contentissimi. Prima di uscire, i ragazzi si assicurano di firmare il megacartonato alle loro spalle, ovviamente disegnandosi i baffi a vicenda. Nel frattempo Niall e Harry prendono possesso dei microfoni e improvvisano una conferenza stampa calcistica: “Sì, credo che sarà una bella partita, abbiamo un’ottima squadra quest’anno”, inizia Niall. “L’importante è prendere da subito possesso di palla, e speriamo che gli arbitri non ci danneggino”, puntualizza Harry. Incorreggibili! Guarda qui l’esibizione a X Factor 6! Guarda le foto della conferenza stampa con gli 1D a Milano: [nggallery id=545]